RIVARA. «La musica antica? È il pop del Seicento». Manuel Staropoli, 45 anni, di Trieste, ha cominciato a suonare il flauto quando era un bambino. Aveva 11 anni e imparò a suonare il flauto dolce. La musica è diventata la sua vita. Oggi è docente al conservatorio, con alle spalle centinaia di concerti tra solista, formazioni cameristiche e orchestre, ed è il direttore del corso internazionale di musica antica promosso dall’Accademia del ricercare che, per la prima volta è ospitato a Rivara. Il senso di un corso di musica antica con una sessantina di allievi da diverse parti d’Italia e dall’estero e alcuni affezionati che vivono questo momento come un’occasione per rilassarsi studiando musica è anche vivere il paese ospitante contaminandolo con la musica. La maggior parte degli studenti ha un’età tra i 16 e i 18 anni, ma ci sono anche allievi più grandi che, appunto, vivono il momento del corso come occasione formativa totalizzante.
Con Manuel Staropoli si chiacchiera a Il Portico, in occasione di La Sentinella incontra il territorio. «La musica antica ha le sue peculiarità, si suona con strumenti originali dell’epoca. È molto affascinante, si avvale di suoni più caldi e, proprio per le sue caratteristiche, offre un buon approccio didattico, è un’ottima via per imparare».
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La contaminazione con la musica a Rivara, Staropoli la vive così: «Ecco, cammino per strada e vedo molte persone: mi piacerebbe ritrovare quei volti che si affacciano nei luoghi delle prove e ovunque sentano provenire la musica - osserva -: mi sento di dire venite a curiosare, avvicinatevi, lasciatevi affascinare dalla musica». Il corso è residenziale, il Comune e le associazioni collaborano, alcuni spazi delle scuole diventano luogo dove ospitare i giovani, Villa Ogliani è sede di lezione e segreteria del corso, la chiesa dei concerti. Il paese si anima di giovanissimi con gli strumenti a tracolla. Qualcuno, effettivamente, si fa rapire dai suoni e si affaccia con timidezza. La stessa amministrazione ha aperto le porte del paese a questa esperienza nella convinzione che Rivara ha delle potenzialità e anche questo è un modo per scoprire cose nuove e farsi scoprire.
«Venite a conoscerci e non fatevi vincere dalla timidezza - aggiunge Staropoli - sedetevi con noi, venite ai concerti e alle prove senza timore. Sedetevi e ascoltate, la musica sa parlare, rilassatevi in un ambiente musicale. Provate, non resterete delusi». Il corso, tra l’altro, offre diversi momenti di restituzione in musica di quanto imparato. La gran chiusura del corso è domenica 30 luglio, alle 20, nella chiesa parrocchiale, con l’esibizione finale degli studenti intermedi e avanzati.
