BASILIANO. I danni più ingenti alle colture si sono registrati nella fascia centrale del Medio Friuli, soprattutto a Mortegliano e Lestizza, particolarmente vocata alle coltivazioni estensive, «con perdite complete di raccolti e con una produzione che si stava prospettando eccezionale, per quantità e qualità, che è stata colpita in modo pesante».
Ad affermarlo è il presidente del Consorzio agrario del Fvg ,Gino Vendrame. Gli agricoltori, del resto, hanno parlato di «mais e soia rasi al suolo» e anche moltissimi vigneti, in particolare nella zona del Pordenonese e nella Bassa friulana, non sono stati risparmiati. «Il forte vento – fanno sapere dal Consorzio che ha sede a Basiliano – ha abbattuto gli impianti e le strutture di sostegno rovinando buona parte della produzione. Per questo sono stati necessari degli interventi di soccorso per cicatrizzare la parte vegetativa delle piante che risultava danneggiata e anche sui grappoli».
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Il Consorzio agrario Fvg ha dunque messo a disposizione «delle forniture di emergenza e dei prodotti specifici per cercare di ripristinare l’equilibrio sulle piante andando allo stesso tempo a contrastare il proliferare di batteri sulle parti colpite dal maltempo».
Gli agricoltori non esitano a parlare di «disastro». Raccontano delle difficoltà enormi a cui andranno incontro. Ripetono che la situazione «è grave» e che servono degli strumenti snelli e degli aiuti concreti. «È stato un duro colpo – fa sapere ancora il Consorzio –, le aziende che seguiamo per tutto l’anno e che aiutiamo a crescere e che accompagniamo in scelte sempre più complesse, hanno visto distrutto tutto il lavoro fatto. Senza contare poi i danni che le aziende hanno subito alle strutture e, in particolare, alle stalle e ai capannoni, molti dei quali sono stati scoperchiati o comunque pesantemente danneggiati».
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«In tanti casi – prosegue poi – sono stati colpiti dalla grandine, che si è abbattuta con inaudita violenza, anche i mezzi agricoli e le varie attrezzature creando delle inevitabili difficoltà nella gestione della logistica».
La stessa sede del Consorzio agrario Fvg non è stata risparmiata dalla grandine e dalle forti raffiche di vento: si sono registrati, in particolare, dei danni ai pannelli fotovoltaici che erano appena stati installati.
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Un settore, dunque, che gli stessi agricoltori – i quali ora attenderanno il sopralluogo del perito per capire nei minimi dettagli l’ammontare complessivo dei danni – non esitano a definire «in ginocchio». C’è che si è già appellato alla Regione e anche allo Stato chiedendo delle misure specifiche per poter ripartire perché «vedere in due minuti portati via gli investimenti di un anno, è sconfortante» hanno infatti ribadito.
Auspicando - e facendo fronte comune da Mortegliano a Lestizza passando per le campagne di Varmo, Rivignano Teor e anche della Bassa friulana, in particolare a Bicinicco - che gli stanziamenti vengano rivolti a tutti gli imprenditori del settore. Una soluzione, aveva ipotizzato nei giorni scorsi un agricoltore, potrebbe essere quella di abbassare le franchigie.
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Intanto nei giorni scorsi, il Cda del Consorzio ha presentato il bilancio del primo semestre: il fatturato è in calo complice la brusca discesa dei costi delle materie prime ma crescono le quote del mercato. «Ci aspettavamo un calo del fatturato – commenta il presidente Vendrame esprimendo soddisfazione in particolare per l’analisi dei risultati dei progetti innovativi e focalizzati sulla sostenibilità capaci di proporre delle nuove soluzioni tecniche e tecnologiche –, tuttavia l’ottimo lavoro svolto ha avuto i suoi ritorni nelle quote di mercato conquistate, che vanno da una media del +2 per cento nei seminativi, fino a superare il +5 per cento in comparti ad elevato contenuto tecnico e consulenziale come quello vitivinicolo».
