foto da Quotidiani locali
Ivrea
«Questo è il mio ultimo consiglio comunale, rassegno le dimissioni. Le mie motivazioni sono assolutamente personali. Devo fare degli esami e occuparmi della mia salute. L'attività lavorativa mi porta fuori da Ivrea e fare il consigliere comunale non significa solo sedersi una sera in consiglio. Vuol dire lavorare e studiare, capire cosa fa la giunta, per poterne dire bene o male con cognizione di causa».
Con queste parole, al termine del consiglio comunale di lunedì 24 luglio, l’ex-sindaco Stefano Sertoli ha preso congedo dal suo ruolo di consigliere di opposizione. Non senza una buona dose di commozione e con il garbo che lo ha contraddistinto per i cinque anni del suo mandato, senza però risparmiare anche qualche critica: «Come avrete notato, c'è un modo di far politica che non mi appartiene. Lo dico alla luce delle dinamiche che ci sono state prima e dopo la campagna elettorale. La politica è una missione, non lo facciamo per soldi, lo facciamo perché ci crediamo. Non si dice di no solo perché si è seduti da questo lato, ma perché si è convinti. Lo si deve dire con rispetto».
Simbolo dell’anti-politica per i detrattori, sindaco raggiungibile e uomo del popolo per i sostenitori, Sertoli sarà sicuramente ricordato come figura unica del panorama politico locale. Un sindaco “alla mano”, forse più a suo agio nell’aiutare i cittadini a spalare la neve dopo le tempeste invernali o a partecipare al tiro delle arance del Carnevale di Ivrea che a barcamenarsi tra i delicati equilibri del gioco politico. Spesso in contrasto con le decisioni della sua stessa maggioranza, non ha mai avuto paura di esprimere le proprie opinioni, anche quando questo voleva dire attrarsi le antipatie di possibili alleati. Non a caso le parole di congedo più sentite giungono proprio dai banchi dell’attuale maggioranza, da chi per cinque anni a Sertoli ha dato battaglia.
«La stima reciproca – afferma l’assessore Francesco Comotto – è durata tutto il quinquennio. Ho sofferto con lui tutte le volte che non la pensava come la sua maggioranza. Ho apprezzato anche questa capacità di abbassare la testa per non arrivare mai allo scontro. Grazie Stefano».
«In questi anni, con chiunque io abbia parlato – racconta il presidente del consiglio comunale Luca Spitale – tutti concordavano che Sertoli fosse soprattutto un brav'uomo e questo non è scontato». Gli elogi non vengono però solo dai vecchi avversari, ma anche da quelli nuovi, primo tra tutti l’attuale sindaco Matteo Chiantore, che pur riconoscendo di aver conosciuto Sertoli solo in campagna elettorale, lo definisce «Una persona leale e concreta. Mai polemico, mai sopra le righe. Una persona di parola. Oggi – continua l'attuale sindaco – perdiamo un consigliere comunale che avrebbe saputo fare opposizione in maniera costruttiva. Lo ringrazio per l’impegno che ha profuso in questi anni».
L’ultimo intervento arriva dal giovane consigliere Pd Emanuele Longheu: «Due anni fa ti feci una domanda semplice: per far politica da dove devo iniziare? Mi dicesti: vai in un partito e proponiti, mettiti in gioco. Se sono qui oggi è grazie a te». A Stefano Sertoli subentrerà Paolo Noascone, 63 anni, funzionario della pubblica amministrazione, il primo dei non eletti della lista Sertoli sindaco.