Chiaverano
È fermo da un anno alla V Commissione regionale permanente, presieduta da Angelo Dago, incaricata dell’esame legato alla modifiche normative e cartografiche rispetto alla legge regionale del 29 giugno 2009 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità), l’istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea.
La Regione Piemonte in sede di giunta ne aveva approvato l’istituzione il 15 settembre dell’anno scorso, ma per entrare nella fase operativa, e soprattutto per beneficiare dei finanziamenti, serve il via libera del consiglio regionale.
Questa l’unica novità emersa dopo una sollecitazione inviata al vicepresidente regionale con delega ai Parchi, Fabio Carosso, dal sindaco di Chiaverano, Maurizio Fiorentini. Carosso promette di sollecitare l’iter. Intanto dall’avvio del dossier per l’istituzione del parco che va ad abbracciare Ivrea, Chiaverano, Montalto Dora e Cascinette di anni ne sono passati otto. Davvero troppo per Fiorentini. A chiedere chiarimenti e il rispetto del cronoprogramma era stato tre mesi fa il consigliere regionale Alberto Avetta (PD): «Il disegno di legge che istituirà il parco – era stata la risposta del vicepresidente regionale in quota leghista – entro qualche settimana sarà portato al voto del consiglio regionale. Anche i problemi sollevati da Coldiretti sono stati superati».
L’inerzia della Regione aveva suscitato preoccupazioni tra gli amministratori dei Comuni che ricadono nell’area del parco e della Città metropolitana di Torino, in vista del bilancio preventivo 2023. «La gestazione per l’istituzione del parco – ricorda Avetta – è stata assai lunga. Ora ci auguriamo che si possa finalmente assistere al “parto” dei 5 laghi che avrà significative ricadute turistiche per il territorio». Un territorio che ricade all'interno dell'Anfiteatro morenico di Ivrea e interessa porzioni di aree comunali e la fascia costiera dei laghi Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio, situati nei Comuni di Ivrea, Borgofranco d’Ivrea, Cascinette d’Ivrea, Montalto Dora e Chiaverano. Avetta nel question time aveva ricordato gli ultimi passaggi formali: «Nel 2019, su impulso di Città metropolitana di Torino, ente di gestione del parco, era partito un gruppo di lavoro con i Comuni interessati e Regione Piemonte per l'istituzione del Parco naturale dei cinque laghi; nella primavera 2020 è stato formalizzato il dossier di candidatura, nell'estate 2022 la giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore ai Parchi, ha approvato il disegno di legge che porterà alla sua istituzione dopo il voto del consiglio regionale».
Il dossier di istituzione era stato condiviso da più parti politiche e anche la giunta regionale, in un suo comunicato, ne parlava trionfalmente: «La posizione geografica del sito, assieme al clima ed alla morfologia dell’area, ha determinato le condizioni per la presenza di un’elevata eterogeneità ambientale che riveste un ruolo essenziale nella conservazione della biodiversità.
La salvaguardia di queste caratteristiche consentirà di integrare gli aspetti ambientali con le esigenze di una zona che ha avuto negli anni una forte espansione urbanistica, migliorando nel contempo anche l'offerta turistica legata soprattutto all'utilizzo dei laghi balneabili». Il piano di gestione che partirebbe dopo l’approvazione in sede di consiglio regionale prevede un tavolo di lavoro tra la Città metropolitana e i Comuni.