TRIESTE La Zazzeron Supermercati srl, che gestisce il supermercato di via Forlanini vicino all’ospedale di Cattinara, superstite del piccolo impero della catena triestina, ha depositato al Tribunale di Trieste la richiesta di concordato preventivo “in bianco”, con riserva, uno strumento largamente utilizzato dalle aziende che tentano di evitare in extremis la liquidazione giudiziale, la procedura che ha sostituito il fallimento.
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Il procedimento porta la data del 14 luglio scorso ed è nelle mani del giudice relatore Francesco Saverio Moscato, che ha nominato commissario il commercialista Giovanni Turazza. Entro 60 giorni, salvo proroghe, la Zazzeron Supermercati srl – che oggi conta 13 dipendenti – si riserva così di elaborare un piano di ristrutturazione per tentare di soddisfare i creditori e continuare l’attività.
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la In questo periodo di “riserva”, la legge prevede per l’azienda, e dunque in questo caso per la stessa Zazzeron, una sorta di immediata moratoria, un ombrello che preclude ai creditori qualsiasi azione, esecutiva o cautelare, sui beni dell’impresa. In questi due mesi nessun creditore potrà dunque aggredire quel patrimonio aziendale. Nel frattempo il supermercato potrà continuare a restare aperto, a operare, e la srl potrà a sua volta svolgere le attività di ordinaria amministrazione, ma sotto la stretta vigilanza di Turazza. Il commissario nominato dal Tribunale ha infatti il compito di vigilare che non siano compiuti atti pregiudizievoli nei confronti dei creditori. A far precipitare la situazione sarebbe stato un affare non andato per il verso giusto. Nel 2020, infatti, la Zazzeron srl aveva venduto un fondo di via Flavia alla catena Aldi: «Le difficoltà dell’azienda - si limita a spiegare l’imprenditore Maurizio Zazzeron, anche ieri impegnato in azienda- sono riconducibili al mancato incasso che doveva derivare dalla vendita del lotto di via Flavia».
Una delle possibilità ora è che il piano che dovrà presentare Zazzeron preveda l’entrata in campo di un altro player della grande distribuzione, di un’alta catena insomma che rilevi la gestione (l’immobile non è di proprietà della Zazzeron, che risulta locataria) dando così alla srl la forza di soddisfare almeno in parte di creditori. Che l’azienda avesse delle difficoltà era evidente da diverso tempo. Gli stessi clienti negli ultimi mesi, muovendosi tra le corsie del supermercato di Cattinara, potevano notare l’assenza di molti prodotti dagli scaffali, alcuni dei quali vuoti. Segnali di un qualche intoppo nell’approvvigionamento della merce. Va riconosciuto che la concorrenza è spietata: negli ultimi anni i colossi della grande distribuzione del settore alimentare hanno aggredito Trieste, lasciando un margine sempre più ridotto agli imprenditori locali. Zazzeron per i triestini non è semplicemente un supermercato, ma l’azienda che per prima ha liberalizzato gli orari e le giornate di apertura, arrivando ad adottare lo slogan “aperti 365 giorni all’anno”, sollevando così le proteste dei sindacati.
L’azienda fu avviata nel lontano ’52 con il primo punto vendita in via Cesare Dell’Acqua. Il boom avvenne con l’apertura di via Donadoni, che Franco Zazzeron – morto in un incidente nel 2010 e padre dell’attuale titolare Maurizio – trasformò in uno dei supermercati più competitivi della città, capace di tenere testa a quelli delle più importanti catene. La successiva grande scommessa fu l’apertura del punto vendita di Cattinara, con la scelta di puntare su prodotti selezionati, di alta qualità. In un primo momento l’operazione ebbe grande successo. Nel tempo però quel tipo di offerta è diventata reperibile anche altrove e la concorrenza, come detto, si è fatta sempre più agguerrita. Nel 2017 i primi scricchiolii, con la vendita del supermercato di via Concordia al gruppo Bosco. L’anno successivo la chiusura di via Donadoni (oggi quel punto vendita è gestito da Eurospesa). All’inizio del 2021 l’ultimo colpo di coda, con la notizia che aveva fatto ben sperare e che riguardava l’apertura di un punto vendita in Galleria Rossoni, chiuso di recente dopo la sospensione della storica attività di via Dell’Acqua. «Zazzeron è il simbolo delle aperture spregiudicate, contro cui ci siamo battuti e ci batteremo – commenta il segretario della Filcams Cgil Andrea De Luca – e alla luce di quanto sta accadendo è evidente non sia quella politica a salvare i fatturati di un’azienda. Da anni registriamo il malessere dei dipendenti». Ora per l’iconico marchio triestino della spesa