foto da Quotidiani locali
«Il 90 per cento delle coperture delle case è distrutto e negli edifici più datati possono sopraggiungere problemi statici: abbiamo già evacuato due famiglie che hanno trovato ospitalità da parenti.
I 90 anziani ospiti nella casa di riposo sono stati trasferiti ad Ajello e a Ronchi dei Legionari, parte del municipio è interdetta e il duomo è inagibile.
Anche il polo ambulatoriale è danneggiato seriamente e per questo i medici sono stati spostati nella scuola elementare». È un bilancio provvisorio quello illustrato, ieri, dal sindaco di Mortegliano, Roberto Zuliani, che rischia di aggravarsi di ora in ora.
Il primo cittadino sa che l’elenco delle criticità è destinato ad allungarsi anche perché, oggi, le commissioni tecniche iniziano a fare le prime verifiche negli edifici più datati, scoperchiati dal vento e massacrati dalla grandine. «In assenza di impermeabilizzazioni, l’acqua è penetrata fino ad appesantire i solai» ha spiegato il sindaco all’assessore Riccardi, non a caso ha allestito una trentina di posti letto nel centro civico di Morsano per accogliere eventuali famiglie sfollate.
Da lunedì sera, Mortegliano sembra un campo di battaglia. Non c’è un tetto intero, non c’è un vetro integro, la maggior parte delle automobili è irrecuperabile ed è impossibile contare gli alberi caduti. Nel centro del paese si cammina sopra i cocci delle tegole. Il sindaco parla di «situazione disastrosa, Mortegliano è distrutta.
Non c’è un’abitazione priva di danni, stiamo cercando di fare il possibile per dare tutte le risposte». Qualche problema permane sulla viabilità secondaria, mentre l’impianto semaforico sulla strada principale ieri pomeriggio non risultava ancora funzionante. A Mortegliano e nei comuni vicini, complessivamente, circa 12 mila utenze sono rimaste per ore senza corrente elettrica. ma nel corso della giornata, i tecnici dell’Enel le hanno ripristinate quasi tutte.
In centro e in periferia
Ieri mattina arrivare a Mortegliano era come giungere in un luogo del Far west, dopo una battaglia. Al ristorante da Nando stavano cercando di sistemare gli esterni: «Guardi il tetto è da buttare, non c’è una tegola intera, guardi l’albergo sembra mitragliato». Così Ivan Uanetto ha descritto la situazione indicando i buchi ben evidenti su tutta la superficie del cappotto termico dell’edificio.
«Come sempre avviene, dobbiamo caricarci il fardello sulle spalle e andare avanti» ha aggiunto, mentre una sua collaboratrice, Tundra Dri di Flambro, descriveva gli sforzi fatti per mantenere chiuse le finestre in presenza del vento.
Lungo la strada statale i segni del disastro sono ben evidenti e non solo perché, nella laterale che conduce alla casa di riposo, i vigili del fuoco hanno appena decretato l’inagibilità dello stabile. In ogni angolo c’è qualcuno che prova a ripulire strade e giardini, mentre in centro i volontari della protezione civile collocano le transenne davanti ai marciapiedi.
La gente è ancora incredula, cerca di descrivere in tutti modi la violenza del maltempo e le dimensioni della grandine caduta per diversi minuti distruggendo tutto quello che colpiva. All’uscita dal paese, un residente ha già steso i teli sul tetto, «ci diamo da fare – spiega – dobbiamo mettere in sicurezza la casa. Abbiamo passato la notte a tirar su acqua».
Qualche metro più avanti si ripete la stessa scena, un signore aiuta un anziano a coprire la parte scoperchiata del tetto. Lo stesso fanno gli imprenditori sopra le coperture dei capannoni: provano a salvare quel poco che gli rimane, sapendo di aver subito danni ingenti. La strada che conduce a Bicinicco è coperta da pezzi di rami e foglie, nei campi sembra sia passata la trebbiatrice.
A Chiasielis la distruzione è ancora più evidente, ai lati delle strade interne cumuli di ramaglie. «Sono caduti ieri sera – raccontano gli abitanti impegnati a liberare i giardini –, il vigile ci ha consigliato di accumulare tutto il materiale qui anche perché non abbiamo mezzi per trasportarli altrove.
Il Comune, proprio per evitare altri problemi ha allestito 20 punti di raccolta di macerie e 10 per il verde. Oggi si prepara a organizzare il servizio porta a porta.
La gente
Di fronte alla distruzione gli abitanti di Mortegliano hanno reagito con molta dignità. Nessuna protesta e tanto meno lamentela, dopo la pioggia si sono dotati di scope, pale e carriole e hanno iniziato a ripulire ciascuno il proprio cortile e il proprio marciapiede.
Questo atteggiamento ha colpito anche il sindaco: «La popolazione ha reagito con dignità – ha detto Zuliani –, gli abitanti hanno capito quali sono le difficoltà e finora non hanno preteso niente. Non c’è stata una lamentela e questo fa onore ai cittadini di Mortegliano e Chiasielis».
