L’Arpa ha bocciato il piano di bonifica, presentato per conto di Ip, per il distributore di carburanti di via Nenni e il Comune ha dichiarato la conclusione negativa della conferenza di servizio aperta appositamente. Tutto da rifare, dunque. Serve un piano più dettagliato che vada più a fondo nella ricerca di potenziali sostanze cancerogene nella falda sottostante, in una zona che confina con l’area dell’ex lago Paiolo, delicata e di pregio dal punto di vista ambientale.
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Tutto comincia più di un anno fa, esattamente nell’aprile 2022, quando la società Italiana Petroli comunica al Comune una situazione di potenziale contaminazione causata da una perdita di benzina senza piombo da una tubazione della stazione di carburanti.
Italiana Petroli incarica subito la società Petroltecnica di mettere in sicurezza la zona con la disattivazione della linea guasta, il posizionamento di materiali oleoassorbenti lungo il fossato di scolo e la costruzione di una barriera idraulica per evitare che la benzina sversata contamini la falda. Successivamente l’area è stata caratterizzata con indagini svolte in contraddittorio con Arpa. Nel maggio scorso la Petroltecnica ha presentato il progetto di bonifica e il Comune ha indetto la conferenza di servizi per sottoporlo agli enti interessati. Arpa l’ha esaminato e ha trasmesso le proprie valutazioni tecniche, tutt’altro che favorevoli.
«C’è la necessità – si legge nella determina dirigenziale – di aggiornare il modello concettuale della distribuzione della contaminazione del sito tenendo conto della presenza di tetracloroetilene, rilevata dal laboratorio di Arpa in concentrazione superiore ai limiti di riferimento». Arpa ha quindi chiesto la revisione del progetto di bonifica che consideri gli esiti di «almeno due monitoraggi delle acque sotterranee, comprensivi anche della ricerca dei composti clorurarti cancerogeni e non cancerogeni».
A quel punto, non c’erano più le condizioni per approvare il progetto di bonifica e, quindi, la conferenza di servizi è stata chiusa con un parere negativo, prescrivendo alla società Petroltecnica di ripresentare un progetto di bonifica che tenga conto delle indicazioni di Arpa. Il tetracloretilene è un solvente tossico utilizzato dalle lavanderie a secco e nelle industrie di sgrassaggio di metalli e non dovrebbe essere correlato all’attività del distributore. «Il responsabile della contaminazione – osserva l’assessore all’ambiente e all’urbanistica Andrea Murari – andrà eventualmente individuato dalla Provincia, che ne ha la competenza».
