Forzati gli ingressi e rubati alimenti e soldi. In un caso sedie e tavolini usati come fossero dei wc
TRIESTE Anche i chioschi sul lungomare di Barcola sono finiti ora nel mirino dei ladri. Nella notte fra lunedì e ieri sono stati presi d’assalto, scassinati, gli ingressi di due dei caratteristici punti ristoro del lungomare. I ladri hanno forzato serrande e rotto vetrate, per fare poi man bassa di quello che hanno trovato dentro.
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Non contenti, dopo aver mangiato e bevuto a volontà, hanno anche fatto i loro bisogni tra i tavolini. La scorsa settimana, peraltro, si era già verificato un colpo analogo.
I titolari dei tre chioschi coinvolti (due poche ore fa, un terzo per l’appunto nei giorni precedenti) hanno presentato denuncia ai Carabinieri della vicina Stazione di Miramare. I militari dell’Arma hanno effettuato un sopralluogo, rilevando dettagli che potrebbero rivelarsi utili a individuare, lo si auspica, gli autori di queste incursioni. Ma andiamo con ordine. La scorsa settimana i ladri avevano saccheggiato e danneggiato il chiosco più vicino al “Pane Quotidiano”. Avevano colpito sempre di notte, forzando la porta d’ingresso e poi rubando il cibo, le bibite e l’intera cassa. Quel primo colpo aveva già destato preoccupazione tra i colleghi più prossimi e più in generale fra tutti gestori dei chioschi di Barcola, che negli ultimi anni hanno investito decine di migliaia di euro per rendere le rispettive strutture più confortevoli, efficienti dal punto di vista commerciale, adeguandole anche alle esigenze dettate dalla licenza di pubblico esercizio, realizzando ad esempio i servizi igienici.
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Tutti speravano in un caso isolato. Invece ieri mattina le titolari di altri due chioschi, quelli in prossimità del porticciolo e davanti all’ex Ottavo Nano, oggi Pipolo, al momento di aprire le attività hanno trovato la brutta sorpresa. Il doppio colpo è stato messo a segno a notte fonda, tenendo conto che lunedì sera i chioschi avevano chiuso intorno alla mezzanotte. «Sono sotto choc. Il chiosco all’interno era tutto a soqquadro – racconta Clara, fra gli esercenti più conosciuti sul lungomare e titolare della rivendita a pochi passi dalla gelateria Pipolo – e con i frigoriferi lasciati aperti, il che mi ha costretta a gettare i generi alimentari conservati all’interno a garanzia dei clienti. Tanti anni fa qualcuno aveva tentato di forzare la porta d’ingresso, tanto che poi ne avevamo sistemata una che sembrava più resistete, sicura. Invece hanno scassinato anche questa, rompendo pure il vetro temperato e la serranda». I ladri, in entrambi i casi, hanno rubato generi alimentari, alcolici e il denaro usato come fondo cassa. «Non era mai accaduta una cosa così grave, con danni così ingenti», rileva Clara: «Dobbiamo prendere dei provvedimenti».
Dello stesso parere è Francesca, titolare dell’altro chiosco finito nel mirino dei ladri, vicino al porticciolo. «Servono più controlli, anche di giorno, perché i clienti sono cambiati, sono più aggressivi, capita troppo spesso che se ne vadano senza pagare, ci affrontano», testimonia preoccupata. Nel suo caso, oltre ad aver causato danni alla struttura e rubato cibo e bevande, i ladri hanno anche allestito una sorta di banchetto tra i tavolini di pertinenza del chiosco: hanno mangiato, bevuto, fumato e poi, per sfregio, hanno defecato tra le sedie, imbrattando anche il servizio igienico. «Un gesto – valuta la titolare – che fa capire di che gentaglia stiamo parlando, di che rispetto abbiano per il nostro lavoro, per i sacrifici di chi ogni mattina si alza per guadagnarsi il pane». Ieri mattina gli esercenti vittime dei ladri erano già al lavoro per fare l’inventario, calcolare i danni, valutare l’integrità della merce e pulire. È intervenuto pure un fabbro, per mettere in sicurezza le serrature dei chioschi