Bastano pochi minuti a rovesciare l’orizzonte, dal caldo record a una tempesta di grandine, con chicchi grossi come limoni a crivellare le auto e martellare contro i vetri, scatenando il fuggi fuggi tra chi è in strada. Sono le 22.45 del 19 luglio quando i lampi cominciano ad accendere il cielo a intermittenza.
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Sempre più vicini, sempre più minacciosi, mentre soffia un vento che quasi rinfranca dopo giorni di aria ferma. Ma il sollievo dura poco, perché il cielo comincia a vomitare secchiate d’acqua e grandine, con una violenza che prima disorienta e poi spaventa.
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Così soprattutto a Mantova e nei comuni dell’hinterland, almeno secondo le prime segnalazioni. Dura tutto una mezz’ora, che sembra non finire mai. Poi la tempesta si smorza in acquazzone e si spegne in pioggia. Poi la bufera si sposta verso sud.
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Passata la paura sarà il tempo di contare i danni, mentre già si moltiplicano le foto delle macchine con i vetri in frantumi e le carrozzerie bollate.
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Un altro sintomo del clima malato, schizofrenico, con picchi sempre più estremi. Clima tropicale. Una tempesta, inattesa, a sconvolgere le previsioni degli esperti, che davano la pioggia per probabili tra il 21 e il 22 luglio. E invece.