“Patrick Zaki ha oggi ricevuto la grazia dal presidente della Repubblica egiziana”. Esordisce così in un video sulla vicenda Zaki la premier Giorgia Meloni che ringrazia Al Sisi per la sua disponibilità. “Fin dal primo incontro io non ho mai smesso di porre la questione – osserva Meloni – e ho sempre riscontrato da parte sua attenzione e disponibilità”. Meloni ringrazia quindi l’intelligence e i diplomatici, tanto italiani quanto egiziani, “che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata”. “Domani – ha concluso Meloni – Patrick Zaki tornerà in Italia e gli auguro dal profondo del mio cuore una vita di serenità e di successi”.
La grazia concessa dal presidente Abdel Fatah al Sisi a Patrick Zaki, a quanto si apprende, è il frutto di “una lunga e costante trattativa tra il governo italiano e quello egiziano”, che ha visto protagonisti il premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nei mesi scorsi ha compiuto diverse missioni in Egitto, e l’intelligence esterna italiana (Aise).”La notizia della grazia concessa a Patrick Zaki, che finalmente potrà tornare a casa, non solo porta sollievo ma dimostra l’importanza dell’impegno diplomatico messo in campo dal Presidente Meloni e dal ministro Tajani”, commenta il ministro Francesco Lollobrigida.
“La grazia concessa a Patrick Zaki è una notizia bellissima – ha commentato il presidente del Senato Ignazio La Russa – Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che si sono adoperati per questo importante risultato”.
Un successo del governo, dunque. E lo ribadisce il ministro Guido Crosetto in un tweet. “L’Egitto ha graziato Zaki. Non è un atto casuale. È il frutto di lavoro, di rapporti, di serietà, di considerazione, di diplomazia, di senso delle Istituzioni, di rispetto. Perché c’è chi passa le giornate a criticare e c’è chi lavora”.
“In politica conta il lavoro, contano i fatti – afferma il titolare della Farnesina Antonio Tajani – E questi ci sono stati. Quindi è un’ottima notizia quella della grazia a Zaki”. “L’autorevolezza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul piano internazionale e in particolare nel Mediterraneo – commenta a sua volta Augusta Montaruli – evidentemente si è rivelata determinante nel caso Zaki che abbracciamo e attendiamo al più presto”.
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