[Q] Z. Bergs b. [Q] J. Rodionov 7-6 4-6 7-6
Giornata di ottavi a Gstaad, che si apre con un match della parte alta, quello fra i due qualificati Zizou Bergs e Jurij Rodionov. Il primo, belga, ha superato al primo turno la testa di serie numero otto, l’esperto Laslo Djere. Jurji tuttavia appare favorito, almeno per la classifica, che lo vede al centodiciottesimo posto, contro la centosettantacinquesima posizione del suo avversario. La partita si rivela molto equilibrata: si arriva al tiebreak del primo parziale senza alcun break, e Bergs ha bisogno di tre set point (e di annullarne due al suo avversario) per portarsi in vantaggio. L’austriaco rimonta nel secondo parziale, ha due chance per servire per il match nel terzo, ma le pallebreak se ne vanno: Bergs porta anche il terzo parziale al Jeu Decisif, che fa suo per sette punti a quattro. Il belga affronterà ai quarti di finale il vincente del match fra Stricker e Kecmanovic.
[Q]H. Medjedovic b. D. Thiem 7-5 2-6 6-3
Parte bassa: al termine di Bergs-Rodionov, scendono in campo Dominic Thiem e Hamad Medjedovic, per quella che forse è la sfida più attesa della giornata. L’austriaco, campione qui nel 2015, ha già affrontato il giovane (ha appena compiuto vent’anni) talento serbo alcune settimane fa, nel challenger di Mauthausen, poi vinto da Medjedovic. Hamad parte forte, non concede alcuna palla break nel corso del primo parziale, e anzi se ne procura una prima nel secondo gioco e altre due, che equivalgono a due set point, nel dodicesimo. Sono quelle buone, il serbo vince 7-5 il primo set. La reazione di Thiem non si fa attendere: l’austriaco cresce in tutte le fasi del gioco, e con un rovescio ispirato trova in apertura di secondo set un break che viene consolidato immediatamente poco. Il parziale è impietoso: diciassette punti a uno per l’austriaco. Il rendimento al servizio del serbo cala (ben quattro i doppi falli) e Dominic trascina la partita al terzo: 6-2 in trentatré minuti di gioco.
Fra il secondo e il terzo set, Medjedovic si prende una lunga pausa negli spogliatoi, che dà immediatamente i suoi frutti: il serbo si porta subito avanti, 2-0 e servizio nel terzo set. Un Thiem nervoso prova a rimanere in scia fino alla fine: quando il serbo è chiamato a servire per il match, sul 5-3, commette qualche sbavatura di troppo e in breve concede tre palle break consecutive, salvo poi annullarle servendo molto bene. Thiem se ne procura una quarta, ma è l’ultimo punto vinto della sua partita: dopo due ore e tredici minuti, Hamad Medjedovic elimina (un’altra volta) Dominic Thiem e raggiunge, per la prima volta in carriera, un quarto di finale sul circuito maggiore.
[4] Y. Hanfamnn b. D. Altmaier 4-6 6-2 7-5
L’avversario del serbo sarà Hanfmann. Il tedesco ha vinto il derby col suo connazionale Altmaier. Entrambi i giocatori arrivavano a questa partita dopo una stagione molto positiva: Hanfmann, reduce dai quarti a Roma e dalla semi a Maiorca, ce lo ricordiamo per la vittoria che ottenne ai danni di Lorenzo Musetti a Madrid (e, tornando indietro nel tempo, per una finale qui a Gstaad persa con Fabio Fognini, era il 2017). Torneo di Madrid dove si è consumato fra l’altro l’unico precedente fra i due, vinto da Altmaier, che poi è arrivato a due partite dalla finale in un torneo ricco di exploit. Anche la sua annata è stata contraddistinta da una vittoria ai danni di un tennista italiano: Jannik Sinner, al terzo turno di Parigi.
L’equilibrio ad inizio match è totale, almeno per i primi cinque giochi; al sesto, gli splendidi rovesci di Altmaier divengono anche efficaci e il tedesco ottiene il break che lo porta a un passo dal primo set. Nonostante si perda sul 5-3-quando, chiamato a servire per il set, commette qualche errore non forzato e concede il break al suo avversario-riesce a chiudere il parziale già nel game successivo, al primo set point.
La tendenza che vede Hanfmann sempre più aggressivo e pericoloso, tuttavia, si materializza in apertura di secondo set, quando Yannick ottiene un break che manterrà con un 81 per cento di punti vinti con la prima e nessuna palla break concessa: dopo un’ora e tredici il numero quarantasei va a sedersi soddisfatto, al termine di un secondo set portato a casa sei giochi a due.
Il terzo set si rivela un parziale molto combattuto, in cui il servizio perde la sua importanza: le prime chance le ha Hanfmann, che sull’1-1 ottiene due opportunità di break, entrambe annullate. Il livello del match si alza quando cresce anche il livello di Altmaier: il più giovane dei due tedeschi si procura faticosamente tre opportunità di break, annullate dal suo connazionale col servizio. Nel sesto e settimo gioco c’è uno scambio di break e controbreak, ma la sensazione è che Hanfmann rimanga più vicino alla vittoria, grazie alla qualità di gioco espressa e alle occasioni avute.
Sul 5-5 un game fiume decide, infine, l’incontro: Hanfmann si avvicina alla rete con costanza-discese alle quali alterna l’utilizzo della palla corta, e alla decima palla break del match riesce a passare, e chiudere 7-5, dopo due ore e venticinque minuti di battaglia.