Il Tribunale di Trieste ha rigettato oggi, mercoledì 19 luglio, il ricorso presentato da Stefano Puzzer contro l’Agenzia del lavoro portuale (Alpt) di Trieste. La sentenza, pronunciata dal giudice del lavoro, Paolo Ancona, oltre ad aver respinto il ricorso ha condannato Puzzer al pagamento delle spese processuali (oltre 2 mila euro).
Si conclude così la vicenda sui casi di assenteismo vecchi e nuovi, spesso intrecciati con le proteste No green pass e sfociati in licenziamenti con relative cause di lavoro.
L’Alpt era presente stamani all’udienza per il ricorso intentato da Stefano Puzzer, mentre pochi giorni fa si è ritrovata a interrompere nuovamente un rapporto di lavoro per le false attestazioni di malattia di un portuale assenteista, senza che in questo caso ci siano legami col blocco del varco 4. Nei mesi seguiti agli scioperi esplosi in porto dopo l’introduzione del Green pass, il presidente dell’Agenzia Francesco Mariani ha licenziato sei persone, quattro delle quali emerse fra i più attivi militanti della causa No green pass e No vax. Il procedimento relativo a “Ciccio” Puzzer è arrivato oggi al punto di svolta coin la sentenza del giudice.
Per il leader della protesta il licenziamento era scattato davanti al reiterato rifiuto di esibire il Green pass, sottraendosi dunque alla chiamata in turno. È già finito invece con la conferma del licenziamento il ricorso al Tribunale del lavoro di Fabio Tuiach, allontanato dall’Agenzia perché dichiaratosi in malattia pur essendo presente al varco 4. Stessa sorte per il ricorso di un altro portuale, licenziato pure lui per il rifiuto a lavorare esibendo il Green pass. A Puzzer e agli altri due ricorrenti l’Agenzia aveva offerto una proposta di transazione da 10 mila euro, rifiutata dai ricorrenti ma resasi comunque non necessaria davanti alla decisione del giudice. Tre altri lavoratori non hanno invece fatto ricorso: fra questi ci sono Andrea Donaggio e Nino Rizzo, a propria volta fra i più esposti nelle proteste, licenziati per false attestazioni di malattia. Stessa motivazione anche per il terzo caso, estraneo però alla militanza No pass. Alpt e Adriafer depositarono nel novembre 2021 decine di esposti per assenza sospette durante il blocco del varco 4.
Seguirono il disconoscimento della rappresentanza sindacale del Coordinamento dei lavoratori portuali da parte di tutte le società dello scalo e una quarantina di sospensioni disciplinari comminate da Adriafer e Trieste Marine Terminal per adesione allo sciopero non autorizzato. L’ultimo atto della battaglia contro il Clpt si è consumato ancora una volta in Tribunale, dove il Coordinamento ha perso la causa per condotta antisindacale intentata contro l’Alpt, dopo la sospensione delle trattenute sindacali a favore del Clpt e l’esclusione dal tavolo di trattativa sul contratto di secondo livello. Di ieri infine la notizia di un nuovo licenziamento, il settimo, non collegato in alcun modo alle proteste No pass. A essere licenziato è un portuale messosi in malattia, ma andato contemporaneamente in vacanza a Palma di Maiorca, come dimostrano una serie di fotografie da lui stesso pubblicate sui propri profili sociali.