VIGEVANO. Si “salvano” solo 7 dipendenti al calzaturificio Moreschi. Ieri è stata una giornata decisiva per la procedura di licenziamento collettivo annunciata a maggio dall’azienda di via Cararola, una delle realtà più importanti della produzione di calzature di lusso made in Italy. «L’esubero è passato da 35 a 28 – riferiscono Michele Fucci e Giovanna Currò, sindacalisti della Filctem Cgil –. I 7 dipendenti che ricollocheranno sono quelli che già in questi mesi erano stati destinati ad altri reparti. Questo, nel bene e nel male, è stato l’unico accordo possibile».
La vertenza in Regione
Scaduti i termini della trattativa meramente sindacale, che non aveva appunto portato a un accordo, il caso è passato nelle mani dell’Arfil, l’Agenzia regionale per l'istruzione, formazione e lavoro, che ha convocato sindacati, proprietà e Assolombarda per l’esame congiunto sulle materie della vertenza. Dal 2020 l’azienda è passata dalla famiglia Moreschi a Luca Scalfi, titolare del fondo di investimento svizzero Hurley SA . «Per quanto riguarda il saldo dei fondi integrativi – proseguono i sindacalisti – entro il 15 agosto verranno versate tutte le quote arretrate per tutti i dipendenti, non solo per i 28 che perderanno il lavoro. A loro, invece, spetterà un incentivo all’esodo di circa 6mila euro netti, che sarà versato in due rate, a settembre e a ottobre. Le altre mensilità verranno versate in un’unica rata a settembre, mentre il Tfr sarà corrisposto in tre rate: a settembre, novembre e dicembre».
Appello ad altre aziende per assumere gli esuberi
L’ultima parola però spetterà ai lavoratori che oggi in assemblea decideranno cosa fare. «Abbiamo chiesto di mettere nel verbale di conciliazione – aggiungono Fucci e Currò – che, qualora uno dei pagamenti non venisse onorato, il lavoratore sarà libero di chiedere il pagamento completo e immediato». «Ora chiederemo alle aziende che avevano mostrato interesse – concludono i sindacalisti – se sono ancora interessate ad assumere i 28 lavoratori che perderanno il posto. Ovviamente ora questi lavoratori riceveranno la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione, e si iscriveranno all’ufficio di collocamento. Quindi le aziende che non si fossero fatte avanti prima, qui troveranno l’elenco di questi lavoratori. E ricordiamo che per chi attinge da questi elenchi è previsto uno sgravio contributivo statale».
Moderata soddisfazione anche dalla politica. «Dopo una giornata di trattative – conclude Ruggero Invernizzi, sottosegretario alla giunta regionale – si è arrivati a una soluzione con riduzione degli esuberi e ricollocazione di alcuni lavoratori. Si è trovato l’accordo su incentivi all’esodo e crediti pregressi. Ora la Regione è impegnata a garantire le politiche attive di ricollocamento tramite il centro per l'impiego di Pavia. Con questa operazione si salva un marchio storico e si preservano il più possibile i livelli occupazionali. Grazie all'impegno di Regione nella sua funzione di mediazione abbiamo ridotto gli esuberi e preso in carico le persone coinvolte. Ringrazio Simona Tironi, assessora al Lavoro, e la sua struttura».
selvaggia bovani