Il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki, che ieri era stato condannato a tre anni di carcere. Lo riferiscono i media locali, secondo cui è stato graziato anche l’attivista per i diritti umani Mohamed el-Baqer.
Zaki era stato condannato ieri a tre anni, per diffusioni di notizie false, sulla base di un articolo scritto nel 2019 sulla minoranza copta. La sentenza della corte speciale non era appellabile e ieri Zaki era stato arrestato immediatamente nell’aula del tribunale. Dei 3 anni, avrebbe dovuto scontare ancora 14 mesi. Dopo la condanna, la premier Meloni aveva assicurato l’impegno del governo italiano per una soluzione positiva della vicenda. “Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato – aveva detto – continua, abbiamo ancora fiducia”. Punto di vista confermato in serata dal ministro degli Esteri Tajani: “Seguiamo la vicenda, come sempre”. Proprio la scelta di non sbilanciarsi aveva fatto pensare che fosse già in atto un pressing per giungere alla grazia per Patrick Zaki.
La notizia è stata accolta al Senato italiano con un lungo applauso. «Voglio esprimere la gioia di tutto il Senato per questo risultato. Voglio ringraziare tutti quelli che si sono spesi in questi anni per questo risultato. Ci tenevo ad esternarlo all’Assemblea», ha detto il senatore del Pd Filippo Sensi interrompendo i lavori dell’Aula per comunicare all’Assemblea la notizia attesa da ieri. Si associa al plauso il senatore Giulio Terzi a nome di Fratelli d’Italia che sottolinea che si tratta di un risultato che premia gli sforzi del governo italiano. Un impegno riconosciuto da Lia Quartapelle, del Pd, che su twitter scrive: “Patrick Zaki sarà libero. Grazie alla pressione di un paese intero e al lavoro dei governi Draghi e Meloni”.
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