Veleno in un parco, persone senza scrupoli mettono nel mirino gli animali e cercano di colpirli a Tombolo. A lanciare l’allarme è un’animalista: «Segnaliamo la presenza di veleno nel parchetto di via Boccaccio a Tombolo».
La storia sta destando una certa preoccupazione in paese, dopo la segnalazione arrivata da una residente. La denuncia: «Una cittadina che frequenta il parchetto con la propria cagnolina ci ha riferito che la cucciola ha ingerito veleno, è stata salvata per un pelo dopo diverse ore dal veterinario ed è ancora in terapia». Un rischio drammatico per gli animali e pure per le persone, soprattutto per i bimbi.
«Queste bustine sono state distribuite in diversi punti dell’area verde e sono pericolose per i bambini che lo frequentano ma anche per cani, gatti e animali selvatici di passaggio».
Le istituzioni e le forze dell’ordine sono state allertate: «Sono stati avvisati i carabinieri e il Comune per intervenire con un intervento di bonifica». L’analisi scientifica: «Le bustine rinvenute contengono Brodifacoum, un veleno altamente letale ad attività anticoagulante. Come altri veleni per topi, ha la caratteristica di causare, come prima conseguenza a seguito dell’ingestione, una forte disidratazione, costringendo l’animale ad uscire dalla tana in cerca di acqua. La molecola inibisce l’attività dell’enzima vitamina K epossido reduttasi, enzima necessario per la ricostituzione della vitamina K, vitamina che regola il processo coagulativo. In aggiunta, la molecola aumenta drasticamente la permeabilità vascolare dei vasi sanguigni: il sangue comincia a trasudare, causando la morte per dissanguamento della vittima. È una molecola altamente lipofila e con una velocità di eliminazione molto lenta. Ciò facilita l’avvelenamento a seguito di ingestioni consecutive». Insomma, si tratta di un veleno estremamente pericoloso.
E l’incivile che ha voluto colpire rischia seriamente: «Chi l’ha messo a terra senza interrarlo, in un luogo pubblico a portata di mano mettendo a rischio altri animali e bambini ha commesso un reato». L’articolo 727 del Codice penale sul maltrattamento degli animali parla chiaro e prevede «una ammenda da mille a 5 mila euro per chi uccide animali con veleno condannandoli ad atroci sofferenze». Il j’accuse: «Per questa gente c’è un solo nome: delinquenti», la chiosa dell’animalista