GRADO Il 75% a destinazione alberghiera mentre il resto, tranne 200 metri quadrati del Comune di Grado, esclusivamente sanitaria. Solo che dall’autunno dello scorso anno la clinica Santa Eufemia è chiusa. Dopo le note vicende legate a precedenti fallimenti e l’acquisto della proprietà da parte di una nuova società privata, la clinica era stata seppur solo in parte ristrutturata e destinata allo scopo per la quale era stata costruita. I servizi certamente non mancavano e, tra l’altro, durante il periodo più duro dell’epidemia di Covid, nella clinica si potevano effettuare anche i tamponi quando a per un lungo periodo a Grado non c’era la possibilità di farlie in altre sedi.
Gli impianti della clinica sono dimensionarti per l’intero edificio. In poche parole, visti gli attuali costi energetici non è possibile stare dentro con le spese a meno che la struttura non diventi totalmente operante. Cosa che oggi è di là da venire in quanto pare non ci sia ancora alcuna progettazione ufficiale dei lavori che dovrebbero essere effettuati nell’intero edificio.
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Una struttura nata come primo Ospizio Marino che era stata trasformata con l’idea che una parte fosse destinata ai servizi ambulatoriali, diagnostici e di laboratorio e l’altra a clinica con sale operatorie e ovviamente stanze per degenti. Tra l’altro era emersa anche l’ipotesi di destinare questa parte sempre a clinica ma unicamente per le cure estetiche e di bellezza.
Tutto sfumato invece e solo in seguito apertura unicamente della clinica e solamente in parte del pian terreno. Poi anche la chiusura di questa e bocce ferme con l’erba alta in giardino che non offre certamente una bella immagine. Al di là dei costi gestionali che sembrano essere il problema maggiore, sembra che la proprietà stia anche attendendo di capire esattamente cosa accadrà con l’istituzione da parte dell’azienda sanitaria della casa di comunità che sorgerà nell’ala abbandonata da anni del blocco dell’ex ospedale volto via Marchesini (dall’altro lato di questa ala c’è la sede di Circomare).
Tanto per decidere poi di diversificare l’offerta con prestazioni diverse, possibilmente sotto convenzione con l’Asugi. Ciò che eviterebbe ai gradesi, e anche agli ospiti, di spostarsi come avviene oggi fuori dall’isola.
Tra questi servizi ci potrebbe essere anche quello del servizio di dialisi della quale si parla da tempo e che sarebbe ovviamente utile non solo per i gradesi ma anche per i vacanzieri che hanno bisogno di sottoporsi a questo trattamento. Oggi, infatti, è necessario recarsi a Monfalcone.
