Il suo sorriso ha accompagnato l’intero percorso scolastico di generazioni di studenti mantovani: Virgilio Freddi e le pizzette appenate sfornate dal panificio di famiglia di piazza Cavallotti erano l’appuntamento immancabile di ogni mattina, era il buongiorno prima di raggiungere i banchi di scuola. Anima, cuore e sorriso dello storico forno fondato il giorno di Santa Lucia di cento anni fa dal padre Vittorino, Virgilio è mancato all’età di 87 anni nel primo pomeriggio di ieri all’ospedale di Asola dove era ricoverato da alcuni giorni. Al dolore della moglie Edda, con cui era sposato dal 2 settembre del 1962, dei figli Pierpaolo, Pierluca e Thomas, dei nipoti, della nuora Federica, della sorella Emanuela e del fratello Fabio, con cui gestiva l’attività, in queste ore si accompagna il cordoglio di tanti, davvero tanti, in città e provincia.
Nato il 2 maggio del 1936, Virgilio Freddi si era diplomato in ragioneria, ma la sua vita era stata fin da bambino in mezzo ai sacchi di farina ammucchiati nel magazzino del panificio aperto inizialmente come semplice bottega con annesso laboratorio in via Calvi e quasi subito trasferito in piazza Cavallotti davanti al Rio che lì scorreva a cielo aperto. Una passione autentica quella per un mestiere tramandato e fatto di tradizione che lo vedeva preferire, come ci aveva raccontato in un’intervista per i 90 anni del forno, la semplicità del pane di una volta e soffrire per il pane sprecato impegnandosi da sempre perché l’invenduto fosse donato a chi ha più bisogno. Passione che lo portava a puntare la sveglia alle 5 tutte le mattine per la consegna dei cornetti ai bar così come «a non amare particolarmente le vacanze perché doveva allontanarsi dal negozio» come raccontano i figli. Seduto al bancone della cassa, aveva sempre una parola o una battuta pronta per tutti quei clienti che per decenni hanno solcato quella soglia e che magari aveva visto crescere sin dai tempi delle famose pizzette di Freddi. Amava anche dipingere, Virgilio Freddi. E lo ha sempre fatto nello studio che si era allestito nella casa di Sant’Antonio. Era un uomo generoso, «credo sia questo il valore più grande che ha trasmesso a noi figli perché è quello che ha contraddistinto tutta la sua vita» racconta Thomas così come lui stesso raccontava, sempre in quell’intervista di dieci anni fa, che «mio padre ci ha inculcato il rispetto non solo del cliente ma anche del personale e noi continuiamo sulla sua strada».
I funerali avranno luogo domani, per sua volontà in forma civile, partendo alle 10 dalla casa funeraria Maffioli per il cimitero degli Angeli per la cremazione.
