Lucia Bronzetti esce di scena all’esordio del WTA 250 di Palermo. E per lei questa sconfitta ha più di un motivo per essere difficile da digerire: non solo per la rimonta della russa Erika Andreeva (4-6 6-0 6-2 in oltre 2 ore e 40 minuti), ma anche perché la difesa della finale conquistata un anno fa, nei fatti, si conclude senza neanche aver avvicinato l’obiettivo.
Il primo set corre su una coppia di canovacci perenni: scambi lunghi e tanto equilibrio a ogni game. Se ne accorgono entrambe le giocatrici: una palla break per parte nel primo turno di battuta, poi la prima a cercare l’allungo è Andreeva, che alla quarta chance trova l’1-3. Recupera subito, e a zero, Bronzetti, dando inizio a un parziale di quattro giochi di fila. Gli ultimi due, paradossalmente, sono anche quasi i più semplici per le due, e per l’italiana è anche una buona notizia, perché dopo oltre un’ora arriva il 6-4.
Quel che in pochi s’aspettano sulle tribune del campo 6, riempite nei limiti della possibile capienza, è che la finalista del 2022 si ritrovi a subire una versione della russa più complessa da gestire, e alla quale iniziano a entrare numerose soluzioni precedentemente proibite. Decisivi per buona misura i primi due game, che da soli si portano via quasi mezz’ora; il break dello 0-2 di Andreeva la lancia verso quello che diventa uno 0-6 nel quale Bronzetti può davvero fare poco.
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Anche il terzo set inizia con un serio pericolo per l’azzurra, che deve gestire un altro gioco lungo, il secondo, con annessa palla break prima di tenere la battuta e poi sorpassare con il servizio a disposizione. Di seguito, però, arrivano due break subiti in serie, con il tennis difensivo di Bronzetti che non riesce a bastare in più di un’occasione. Sul 2-5 arrivano anche tre match point per Andreeva; i primi due vedono la russa cadere in errori banali, ma sul terzo l’italiana manca di poco lungo il dritto.
In un match da ben 189 punti (83-106 Andreeva), a Bronzetti ciò che manca è la resa della prima, visto che pur servendone in campo il 65,4% contro il 63,4% della russa incide molto meno per punti vinti: 50%-65,4%.
Foto: LiveMedia/Roberto Bettacchi – LivePhotoSport.it