SESTO AL REGHENA. «Abbiamo un ricordo fantastico del pubblico italiano. A Sexto, come sempre, metteremo tutti noi stessi e la potenza del nostro sound».
Con le loro chitarre graffianti e suoni ruvidi i King Hannah sono i protagonisti della seconda serata della 18esima edizione di Sexto ‘Nplugged, in Piazza Castello a Sesto al Reghena, venerdì 7 luglio (preceduti alle 21 dall’opening Sunmei, dj prima e dopo il concerto è Numa Echoes).
Formato da Hannah Merrick e Craig Whittle, il duo nel 2019 sorprende con il singolo “Crème Brûlée” che convince la casa discografica City Slang con cui pubblicano nel 2020 un ep e nel 2022 l’album “I’m not sorry, it was just me”.
Osannati da critica e pubblico, i King Hannah hanno conquistato con le loro sonorità che pescano negli anni ’90. «Siamo poco più che trentenni, nati in quel decennio – spiegano – e abbiamo un senso di nostalgia per la musica che esplodeva quando eravamo bambini, piena di energia, “rumorosa quiete”, con registrazioni casalinghe, attitudine giusta, ne siamo quasi ossessionati».
Vengono da Liverpool, ma non si considerano più che tanto influenzati dal luogo di provenienza: «Apprezziamo, ovviamente, la storia musicale della nostra città – dicono – e quindi dei Beatles. Ma per quanto riguarda la nostra musica, pensiamo che sarebbe la stessa in qualunque posto del mondo fossimo cresciuti».
Hanno inciso anche due cover molto personali di “State Trooper” di Springsteen e “Like a Prayer” di Madonna «di solito – commentano – rileggendo brani altrui, rallentiamo e ci piazziamo un’esplosione finale».
I King Hannah erano una band nata da poco quando si è abbattuto lo stop della pandemia: «Non è stato un limite ma una spinta: abbiamo speso ogni minuto di quei giorni scrivendo e dedicandoci a nuova musica. Mentre fino a quel momento avevamo portato avanti anche altri lavori, a quel punto abbiamo smesso, cercando di trarre il meglio da quella situazione difficile».
Canzoni sulle quali bisogna concentrarsi ogni giorno perché «Ci vuole tanto “artigianato”, ci lavori su incessantemente, procedendo per tentativi, e quindi ceselli per arrivare al risultato finale. L’ispirazione esiste, ma è qualcosa di sporadico, non costante e non puoi fare affidamento solo su quella, non è garantita». —