BUDOIA. Il giovane carpentiere Jaruca Pintar, 25 anni, morì schiacciato da una lastra d’acciaio pesante 1,8 quintali il 18 marzo 2019 a Budoia mentre stava facendo delle saldature.
Giovedì 29 giugno il giudice monocratico Eugenio Pergola ha condannato per l’ipotesi di omicidio colposo a due anni di reclusione, pena sospesa, il datore di lavoro (Marjan Pauman, 54 anni, di Maribor) e il titolare della società committente (Flavio Marcon, 63 anni, nativo di Fiume Veneto e residente a Codogné).
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Condannate per la responsabilità amministrativa a una sanzione pecuniaria anche le due aziende coinvolte: la società Im di Marcon Flavio & C sas di Codognè e la Metalvar Italia srl con sede legale a Latisana.
L’avvocato Boris Cagnin aveva chiesto l’assoluzione per Marcon, osservando che il giovane aveva utilizzato un macchinario con il quale non era autorizzato a lavorare e ne aveva fatto un uso improprio, che aveva determinato l’infortunio.
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La difesa ha sottolineato che Marcon si è adoperato, in sede di causa civile, affinché la famiglia del giovane potesse ottenere un risarcimento dalla sua compagnia assicurativa, dopo che l’azienda del datore di lavoro sloveno è fallita. I familiari della vittima sono stati risarciti e non si sono costituiti parte civile. «Valuteremo l’appello, una volta lette le motivazioni» ha preannunciato l’avvocato Cagnin. Pauman era difeso d’ufficio dall’avvocato Enrico Sarcinelli.
La procura ha contestato agli imputati di non aver fornito al lavoratore un macchinario con i necessari requisiti di sicurezza: non sarebbe stata adottata una procedura operativa che garantisse la stabilità dei manufatti quando gli operatori stazionavano nei pressi.
Pintar stava saldando due lastre d’acciaio, una adagiata sulla base di scorrimento del macchinario, l’altra perpendicolare alla prima, agganciata con delle pinze a un carroponte. Man mano che procedeva nella saldatura il carpentiere manovrava il portale premi lamiera spostando il pistone collocato al centro.
Il pm ha ipotizzato che sia stato lo stesso Pintar a sganciare dalle pinze la lastra. Gli inquirenti ritengono che un disallineamento fra i binari e la lastra orizzontale abbia comportato una serie di ripercussioni sul portale e la posizione del pistone, che hanno determinato la caduta della lastra verticale: il giovane è morto sul colpo. —