TRIESTE Tracce inaspettate, ma secondo i ragazzi non troppo complesse, tra Moravia, Quasimodo, Piero Angela, Oriana Fallaci, Chabod o il concetto dell’attesa ai tempi di Whatsapp.
Mercoledì oltre 1.600 studenti triestini hanno affrontato la prima prova della maturità 2023, da sviluppare partendo da uno dei sette spunti proposti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
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C’è chi ha concluso in poco più di tre ore senza difficoltà, altri hanno sfruttato tutto il tempo a disposizione, e quasi tutti sono rimasti a lungo fuori dalla scuola per confrontarsi sulle scelte fatte, prima di rituffarsi sui libri per la seconda prova, diversa per ogni indirizzo, prevista questa mattina.
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Pronostici disattesi anche quest’anno. Tra le ipotesi rimbalzate sul web nei giorni scorsi la guerra in Ucraina, Intelligenza Artificiale e Chat Gpt, anniversari di nascita o morte di autori e personaggi noti del mondo della scienza, dell’arte e della letteratura o i cambiamenti climatici. Niente di tutto questo, come confermato ieri dall’apertura delle buste alle 8.30, prima di dare il via ufficiale alle sei ore di scrittura.
Tra le tracce più gettonate da parte degli studenti triestini pare ci sia stata la tipologia C, il “Testo tratto da: Marco Belpoliti, Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”, ritenuta più semplice e possibile da affrontare da diversi punti di vista.
Volti sorridenti davanti all’ingresso del liceo Carducci-Dante. «Ho scelto la “Lettera aperta al ministro Bianchi sugli esami di maturità” perché tutti gli altri argomenti mi sembravano banali – racconta Maddalena Didoné – ho concluso tutto in quattro ore, se fossi restata di più sarei impazzita, perché penso di aver sfruttato pienamente il tempo concesso e alla fine sono soddisfatta».
Ilja Tatalovic ha optato per il tema di Whatsapp, «e sono riuscito a parlare di tanti aspetti, in particolare dei social media e dei video brevi, che vengono realizzati a causa dell’abbassamento dell’attenzione che si riscontra nei giovani, ma ho affrontato anche l’aspetto del consumismo nella società. Insomma credo di aver impostato un discorso ampio. Con questa traccia è facile andare fuori tema, penso e spero di aver fatto comunque un buon lavoro».
Stessa scelta anche per Samuele Zini: «Ho deciso però di affrontare questo argomento dal punto di vista filosofico, concentrandomi sul tempo che si velocizza e che di conseguenza rende tutto più frenetico nella vita. Ero indeciso su un’altra traccia inizialmente, poi mi sono indirizzato su questa e ho concluso senza problemi».
L’opera di Federico Chabod, che parla di com’è cambiato il concetto di nazione attraverso i secoli, ha impegnato nella mattinata Dario Babici: «Ne abbiamo parlato tanto in questi anni a scuola e quindi mi sentivo pronto. Ho scritto di getto, senza fermarmi, tranquillamente». «Mi aspettavo altre proposte – dice subito Christel Di Candia – in particolare l’intelligenza artificiale, di grande attualità in questo periodo, ma non mi lamento e sono soddisfatta. Vedremo poi il risultato».
Stesso pensiero per Beniamina Stallone che sottolinea di aver fatto «il meglio possibile, mi sono preparata, ho scritto tutto e ho ricontrollato più volte con attenzione prima di consegnare». Secondo i ragazzi anche molti altri coetanei avrebbero scelto il testo su Whastapp, con diverse interpretazioni e sviluppi.
Dall’altra parte della città Martina Schiulaz, studentessa del Carli, a conclusione della prova, parla di «temi semplici, ci si aspettava in generale autori e opzioni più complicate, invece devo ammettere che non ho avuto incertezze e penso sia andata bene. Nel mio caso la scelta è stata per la tipologia A2, Moravia. Sono più tesa per la seconda prova, economia aziendale».
Elena Donzello, del Sandrinelli, ha deciso di sviluppare il testo argomentativo su Piero Angela, sul quale «mi sono diretta fin da subito, anche se naturalmente ho letto anche tutte le altre possibilità offerte. Ci siamo allenati tanto durante l’anno sulla stesura dei temi, grazie alla nostra insegnante, quindi oggi ero decisamente tranquilla. Anch’io però temo molto la seconda prova».
Poco distante, tra le prime a uscire dal liceo Oberdan, c’è Beatrice Destradi: «Ho chiuso la prova con serenità, puntando sulla traccia della Fallaci. Sinceramente non mi preoccupava molto la prima giornata della maturità, è la seconda, con matematica, a impensierirmi molto di più». Stessa traccia scelta anche dal compagno di scuola Leo Antonazzo: «Tutte le proposte – precisa – sono state davvero interessanti, ma come appassionato di storia non potevo non scegliere questa. Portata a termine senza stress o angoscia. Sto pensando alla maturità in modo rilassato, perché ho lavorato con impegno tutto l’anno. L’ansia non porta mai a nulla di buono. È normale avere un po’ di paura, ma non bisogna farsi travolgere».