TRIESTE «Mi indichi il numero civico della fontana di Barcola»: «Mi dia l’indirizzo preciso della Stazione marittima». Sono richieste avanzate a cittadini che hanno chiamato il 112 per i soccorsi, e rendono bene l’idea della mancata conoscenza del territorio da parte della persona che risponde.
«Non vogliamo criticare il lavoro di chi è impegnato nel Nue, ma il sistema che da anni evidenzia grosse criticità; non c’è la volontà politica di modificarlo», hanno detto mercoledì in conferenza stampa Lorenzo Tamaro del Sap, Fabio Pototschnig della Fials e Damjan Nacini del Conapo, sindacati che chiedono «l’attivazione di una seconda centrale operativa Sores da collocare a Trieste, riattivando la funzionalità specifica della ex centrale 118».
Ricordando come, nell’ipotesi riorganizzativa del sistema emergenza stilata prima della pandemia, la Regione indicasse tra le proposte «il mantenimento del Nue 112 a Palmanova con due sedi di coordinamento degli interventi incardinate in Asugi e Asufc, col presidente Fedriga che pareva avere interesse per questa soluzione - spiega Pototschnig -, mentre ora ci sentiamo rispondere che una centrale operativa deve avere un bacino di riferimento non inferiore a 0,6 milioni e più di abitanti, quando il documento indica che questo è un riferimento orientativo. Vista anche la crescita turistica di Trieste, per un servizio adeguato a tutto il Fvg servono almeno due centrali».
Nel piano proposto da Fials, Conapo e Sap il Nue 112 rimarrebbe operativo, «ma poi i cittadini devono fare riferimento alle centrali operative provinciali di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia locale e 118», indica Tamaro: «Alla centrale del Nue, che per me dovrebbe prevedere una sede per provincia, dovrebbe rispondere una squadra composta da figure inserite in forze di polizia, sistema sanitario o Vigili del fuoco, perché senza nulla togliere agli attuali operatori del 112, se non conosci queste singole professioni non puoi predisporre al meglio un intervento».
Per Nacini è utile «un sistema che permetta a tre operatori diversi, ognuno dalla propria centrale con la propria competenza, di ascoltare la richiesta di soccorso, così che Vigili del fuoco piuttosto che forze dell’ordine o sanitari comprendano bene le necessità. I tre sindacalisti, che rappresentano operatori sanitari, di Polizia e Vigili del fuoco, anche riferendosi a episodi citati nel “Libro bianco Nue 112” redatto dall’ex senatrice forzista Laura Stabile, hanno raccontato di cittadini che si son visti «rimbalzare anche tra 4 operatori diversi sentendosi fare le stesse domande, o di anziani che parlando in dialetto non sono stati capiti; e in emergenza ogni secondo può essere determinante. Fedriga si esponga sul tema e dica cosa vuole fare». Fials riaprirà intanto la raccolta di firme per la riattivazione della centrale operativa di Trieste utile alla Venezia Giulia, e che nel 2019 aveva contato 7500 adesioni.