Come era già avvenuto per le impugnazioni della procura di Milano di atti di nascita di bambini nati da famiglie omogenitoriali, dall’Europa arriva una posizione nettissima e in contrasto su quanto sta avvenendo in questi giorni in Italia con le impugnazioni retroattive dei certificati di bambini con due mamme da parte della procura di Padova. “Personalmente non sono al corrente del caso e normalmente non commentiamo casi individuali. Più in generale – ha detto il portavoce della Commissione Christian Wigand rispondendo, nel briefing quotidiano, a una domanda sul caso Padova – ricordo la proposta della Commissione dei diritti genitoriali transfrontalieri. Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue, ma il diritto di famiglia è competenza dei Paesi membri”.
La decisione della procura di Padova appare controversa per diversi aspetti, ma soprattutto perché il riferimento alla sentenza a sezione Unite della Cassazione è errato. Il verdetto della Suprema corte fa riferimento a una coppia di padri che hanno fatto ricorso alla gestazione per altri (maternità surrogata) che è una pratica vietata in Italia, ma regolamentata per esempio in altri paesi europei membri dell’Unione europea come Portogallo, Olanda, Belgio, Grecia e altri.
“In Italia si diventa genitori solo in due modi, o per rapporto biologico o per adozione. Lo ha ribadito anche la Cassazione” dice invece la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, in un’intervista al Corriere della Sera. La sentenza della Cassazione cui fa riferimento la ministra “è quella del dicembre 2022 dove per le coppie omogenitoriali viene indicata la strada dell’adozione in casi particolari, un’adozione semplificata – spiega – Che ci sia il vaglio di un tribunale, quando non c’è un legame naturale, per i bambini è una garanzia in più. La genitorialità per contratto in Italia non esiste”. È vero che in quel verdetto si indica la strada dell’adozione ma è altrettanto vero che la Corte costituzionale parla un tempo consono – pari a 4 mesi circa – per la procedura. In realtà come spiegano gli esperti i tempi medi per una procedura di adozione nei casi più fortunati può durare due anni, nei casi più completati il tempo necessario può essere il doppio quindi molto lontano dal tempo “consono”.
L'articolo Atti di nascita impugnati, Ue: “Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi membri” proviene da Il Fatto Quotidiano.