L’imballaggio terziario è spesso sconosciuto dai consumatori, ma ha un impatto ambientale e sociale importante. Lo precisa la Palm spa, che rivolge un appello e spiega la sua natura green: «Fate la scelta giusta sostenendo chi costruisce una filiera sostenibile, legale e certificata». Primo Barzoni, presidente e ad della Palm di Viadana, ha portato sul palco della terza edizione di Future Respect, il congresso annuale che ha riunito in una tre giorni fitta di appuntamenti policy makers, aziende, cittadinanza, consumatori e giovani, l’esperienza di una catena etica di fornitura per affermare la sostenibilità come criterio di scelta per i consumatori.
«La sostenibilità degli imballaggi non è affare solo di chi li produce o li consuma - ha spiegato Barzoni - ma è affare anche dei consumatori, che possono contribuire con le loro scelte a premiare le aziende virtuose perché il consumatore non sceglie solo il prodotto, ma sceglie l’azienda che lo realizza con un approccio di rispetto per la persona e l’ambiente. Oggi la produzione e i consumatori si incontrano solo nel momento dell’acquisto, quando è tardi per cambiare. Bisogna creare dei canali di dialogo perché le scelte siano condivise». Pensare per sistemi permette di leggere la realtà come elementi comunicanti e aumentare la consapevolezza delle conseguenze del nostro agire nel breve e nel lungo periodo. La scelta di Palm su questo tema ha premiato la pratica dell’eco-design che è il vero modo di produrre in maniera rispettosa e sostenibile, facendo reale economia circolare.
Mentre il riciclo interviene a valle, quando oramai la materia è in circolo e il prodotto ha finito il suo ciclo di vita, l’eco-design si chiede fin dal momento della progettazione cosa fare del prodotto a fine vita e quindi pianifica fin dall’inizio il riutilizzo. Su questa idea Palm ha sviluppato negli anni oltre 250 modelli di pallet diversi, co-progettandoli con le aziende che li utilizzano riducendo peso, volume e rifiuti all’origine a parità di prestazione.
Se c’è un denominatore che ha accomunato tutti gli ospiti chiamati sul palco ad accompagnare Barzoni e Palm, è proprio la volontà di rispondere a un’esigenza di circolarità: garantire lo sviluppo delle persone, generando un impatto positivo sulle comunità e sull’ecosistema. La filiera sostenibile è proprio al centro del cambiamento, infatti introdurre strategie di sostenibilità limitando l’ambito di applicazione alla propria realtà non basta, per una valutazione complessiva è necessario considerare l’intera filiera nei processi produttivi, mediamente il 90% dell’impatto è determinato dalla filiera dei fornitori. A questa visione Palm aggiunge un impegno per un patto intergenerazionale: il progetto dei Sustainability Manager diffusi, figure che svolgano mansioni manageriali e commerciali ma siano allo stesso tempo garanti delle pratiche sostenibili e impact dell’azienda nella sua governance di società benefit, è stato presentato da Anna Forciniti, esperta di innovazione e sostenibilità.