foto da Quotidiani locali
«Per evitare lo spopolamento delle isole, servono servizi essenziali. E l’ambulatorio medico è uno di questi». Luigi Di Prinzio del Comitato Vignole è categorico: bisogna fare qualcosa perché un’isola con circa 60 residenti, soprattutto anziani, ha bisogno di un punto sanitario consono. Oggi, i cittadini si appoggiano al dottor Cristiano Samueli, di Murano. «Con la pandemia, viste le dimensioni dell’ambulatorio che non permettevano di rispettare il distanziamento, ho smesso di andare e sono i pazienti a venire da me» spiega il medico, per poi precisare che in caso di bisogno fa visite a domicilio alle Vignole.
Intanto, il Comitato sottolinea l’inadeguatezza del container sanitario, adiacente alla zona adibita al deposito dei rifiuti. L’edificio era stato pensato come una struttura temporanea, inaugurata dall’amministrazione Cacciari negli anni’ 90, «è provvisoria da oltre vent’anni» precisa Di Prinzio. Per il medico di base, la vicinanza con i cassonetti dello sporco non è stata motivo di grandi problemi.
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«Alla fine, andava bene anche quello. Era un punto in cui la popolazione dell’isola poteva facilmente arrivare, una concessione del Comune per offrire un servizio in più». Intanto, i cittadini chiedono che lo spostamento dell’ambulatorio sia finalmente realizzato.
«Stiamo cercando di spingere l’Ufficio urbanistica da un lato e il Demanio dall’altro perché dia in concessione il terreno su cui verrà realizzato lo studiolo, di circa 50 mq. Ma non c’è ancora niente di ufficiale» spiegano, aggiungendo che sperano di poter avere non solo un punto adeguato per le necessità socio sanitarie, ma anche uno spazio per riunirsi. «Quando dobbiamo parlare, dobbiamo andare in chiesa» sottolineano, accennando un sorriso. I nodi della sanità si fanno sentire anche – e forse soprattutto – sulle isole.
«La situazione delle Vignole si inserisce nel contesto di una medicina di base sempre più in difficoltà» continua Samueli che, oltre a Murano, esercita anche al Lido. Per risolvere le varie questioni, le case di comunità potrebbero essere la soluzione? «Sono delle ottime idee, ma c’è anche il tema della prossimità delle cure. Quindi, è necessario ragionare anche sui poliambulatori periferici rispetto alla casa di comunità». Rispetto alla collocazione di questa, Samueli non entra in merito, sottolineando come si tratti di una scelta prettamente politica. Di certo c’è che, al Giustinian o al Civile che sia, degli ambulatori sulle isole sono necessari.