Una manifestazione dedicata alla memoria di Cloe Bianco e per i diritti trans. Domenica 18 giugno alle 16 il corteo partirà dalla stazione ferroviaria di San Donà, il Comune in cui c’era la scuola dove insegnava Cloe.
«Nella notte fra il 10 e l'11 giugno dell'anno scorso» scrivono i promotori «Cloe Bianco ha scelto di suicidarsi: il suo corpo è bruciato insieme alla sua casa mobile in una valle delle Dolomiti del Cadore. Cloe è l'insegnante trans che nel 2015 fu oggetto di sanzioni disciplinari e di una vera e propria gogna mediatica perché era andata in classe vestita da donna, conformemente al genere che sentiva suo, spiegando semplicemente che preferiva essere chiamata al femminile. La sua scuola si trovava a San Donà, ed è lì che scenderemo in piazza: non possiamo accettare che la scuola sia un luogo di violenza e di paura per insegnanti e studenti. Siamo trans*, esistiamo, abitiamo le metropoli ma anche le province, lavoriamo nelle fabbriche, nelle strade e anche nelle scuole, studiamo nel sistema di istruzione di questo paese e non siamo più disposti a nasconderci! La manifestazione, proposta da Stati Genderali lgbtqiap+ & disability, è promossa e organizzata dal basso da un'ampia assemblea di persone trans*, non binarie e solidali».
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«Chiediamo a tutti di unirsi a noi» continua il comunicato «Le docenti si sentono ogni giorno più ricattabili, sia in base all'orientamento sessuale, all'espressione di genere alle proprie scelte relazionali e sessuali, sia per le proprie opinioni e il proprio impegno a promuovere conoscenza, riflessione e rispetto delle diversità sessuali e di genere nella pratica educativa. Cloe è stata oggetto non solo di sanzioni disciplinari, ma anche degli insulti e del disprezzo espresso a gran voce sui media dall'assessora regionale all'istruzione Elena Donazzan, Cloe ebbe difficoltà persino a trovare un sindacato che la assistesse. Chiediamo le dimissioni immediate della assessora all'istruzione del Veneto. Vogliamo la carriera alias per tutto il personale della scuola e studentesco, cioè la possibilità di essere chiamati e conosciuti con il proprio nome e genere di elezione senza necessità di esibire certificati o intraprendere procedure giudiziarie. Vogliamo diritti per chiunque lavori nella scuola. Diciamo no a una scuola che, per docenti e studenti, è una continua valutazione e competizione, che erode il benessere e la possibilità di relazione per tutti, ma specialmente per chi in un modo o nell'altro è individuato come "diverso"».
Durante la passeggiata a San Donà di Piave verranno letti alcuni brani tratti dagli scritti di Cloe, «perché vogliamo che la sua voce viva ancora, perché la sua rabbia brucia ancora».