CASTELLAMONTE
Un secolo e non dimostrarlo. Un secolo, tanta voglia di vivere e di trasmettere ancora i grandi valori della vita. Questo il ritratto di Giovanni Frasca Pozzo che il 9 giugno ha compiuto 100 anni. Temperamento tranquillo, sorriso stampato sul volto e una vita vissuta nella sua frazione d'origine, Campo Canavese, a Castellamonte tranne il periodo, due anni, in cui ha partecipato alla guerra in Montenegro e in Albania.
Sposato con Irma nel 1947 all'età di 20 anni lui e 17 lei, padre di due figli, Luciana del 1948, conosciuta come la maestra del paese e autrice di libri di storia di Campo e Claudio del 1955, in pensione ed ex dirigente di un'azienda di San Benigno Canavese. Tre nipoti, tanti pronipoti e solo un grande dolore nel cuore, vivo ancora oggi e di fronte al quale Giuanin, come è conosciuto in paese, non riesce a trattenere le lacrime: aver perso nel 2004 la donna della sua vita con la quale ha trascorso tanti momenti felici, nella semplicità della vita di un tempo e costruito la bella famiglia che ancora oggi gli sta accanto. «Ricordo con gioia - afferma Giuanin, mostrando la foto del matrimonio -il giorno in cui ci siamo sposati, eravamo felici, ero sopravvissuto alla guerra e desideravamo formare una famiglia. In viaggio di nozze siamo andati ad Alpe Loetto, quattro ore di cammino dal paese. Mia moglie, durante la sua vita, ricordava spesso quel giorno».
Domenica 11 giugno la frazione di Castellamonte in festa: Giuanin ha invitato tutti per questo giorno speciale, voleva avere accanto la famiglia, gli amici e i compaesani per ricordare il 9 giugno del 1923. Nel corso della festa, allietati dalla fisarmonica, strumento musicale di cui Giuanin è appassionato, sono intervenute le associazioni di Campo, gli alpini di cui fa parte, l'amministrazione comunale che ha consegnato una targa ricordo per questo giorno memorabile e circa 240 invitati che al campo sportivo hanno trascorso la serata.
«Ancora oggi -hanno affermato i figli Luciana e Claudio -papà è un punto di riferimento importante e per qualsiasi necessità o semplicemente confronti, ci rivolgiamo a lui. Inoltre, la cosa bella che stupisce, è che ha conservato la capacità di sorprendersi, di meravigliarsi di fronte alle varie situazioni della vita, ma anche di fronte al nipotino che comincia a camminare. Siamo felici di averlo ancora con noi e di averlo potuto festeggiare».
Giuanin vive da solo, è lucidissimo, ama leggere le memorie storiche, guarda la televisione, mangia poco, è goloso di dolci ed è felice di vivere e di lasciare ai posteri messaggi come quello che ha letto domenica e di cui se ne riporta una parte «dico ai giovani, come i miei pronipoti: imparate dalla storia della mia generazione, fate bene il vostro dovere, rispettate gli altri e cercate di costruire un mondo di pace». Poi, rivolgendosi ai suoi quasi coetanei, ultranovantenni, Laura dal Fuin, Pierino d'Uresti, la Lilla, Eugenio 'l Senatur, afferma «ora tocca a voi e io aspetto di essere invitato al compimento del vostro secolo ma fate con calma, io non ho fretta».
Dunque, un uomo amante della vita e della sua bellezza che fino all'età di 94 anni ha guidato l'auto e successivamente ha deciso, da solo, di non rinnovare la patente, ma che adesso si sposta per il paese con una macchinina elettrica, di colore rosso Ferrari, con la quale ha girato le varie case per consegnare l'invito della sua festa.