foto da Quotidiani locali
TRIESTE L’esagono dell’assessore Massimo Tognolli, neo-titolare di una delle deleghe più delicate della civica amministrazione, quella del Sociale. Perché Tognolli ha optato per questo disegno a sei lati? Un omaggio alla Francia? No, semplicemente l’elenco delle sei priorità individuate durante questo iniziale bimestre del mandato.
Lista ancora parziale e provvisoria, ma non priva di significato: attenzione agli aspetti gestionali e finanziari della spesa sociale che ammonta a circa 100 milioni annui (l’80% proveniente da altre fonti pubbliche); rimettere in moto la fondazione Colonna di Stigliano; confronto con l’Azienda sanitaria nelle materie “confinanti” come i consultori; un ragionamento sulle prospettive delle due farmacie comunali; la progettualità relativa alla questione migranti; i casi di più grave marginalità sociale. Un menu per stomaci robusti, da servire su un vassoio di efficace comunicazione che racconti al cittadino contribuente/utente (non sempre sufficientemente edotto) l’ampiezza dei servizi resi: con il sogno di un grande evento (orchestra, cori, musica e arte a cura di persone con fragilità) da allestire al Rossetti in autunno.
Tognolli riceve nel suo ufficio, che dall’alto guarda l’incrocio tra San Spiridione e San Nicolò. Classe 1962, studi letterari e musicali, un’insolita pista di decollo formativo verso l’attività bancaria prima alla Comit poi in Intesa San Paolo, dove è responsabile del “private banking”. Sbircia un appunto sull’assetto della struttura di cui ha la guida politica: «Un referato complesso, 228 dipendenti in 13 luoghi diversi, 2 dirigenti e 20 posizioni organizzative. Cui s’aggiunge una vasta rete associativa, in due mesi ho già incontrato una cinquantina di realtà».
L’assessore dipiazzista reputa il Sociale «un’eccellenza triestina» da tutelare nella garanzia dei livelli qualitativi raggiunti. Per Tognolli l’obiettivo è mantenere lo standard «ricordandoci che la congiuntura economica non è brillante, che l’inflazione a due cifre non scenderà così facilmente e incide sulla programmazione di spesa». Il costo è «in lieve crescita, senza conseguenze al momento allarmanti».
La fondazione Colonna di Stigliano, sorta per assicurare il domani ai disabili rimasti senza famiglia, è tra i primi dossier citati dall’assessore: «Dobbiamo smuoverla dall’impasse dovuto a problemi di carattere statutario». La dotazione finanziaria è importante, 79.000 azioni Generali per circa 1,5 milioni di euro.
La riorganizzazione in corso all’interno di Asugi, che riguarda la contestata soppressione di due consultori su quattro, deve essere seguita - secondo Tognolli - «senza pregiudizi, attendendo il suo effettivo dispiegarsi, considerando che l’orario del servizio viene raddoppiato».
In tema di farmacie, l’assessore rileva che nella parte retrostante “Al Cedro” c’è un vasto spazio inutilizzato che merita di essere adibito a nuove iniziative, una delle quali potrebbe essere un ambulatorio per piccoli animali.
Per quanto concerne i migranti, il Comune - dice Tognolli - non è certo impreparato alla sfida organizzativa per quanto di competenza: il Sai in via Navali 25 è dotato di 90 posti, altri 15 alloggi sono reperibili con l’accoglienza diffusa. Un occhio particolare è dedicato ai minori stranieri non accompagnati, che presentano statistiche da non sottovalutare: nel 2022 sono stati rintracciati 597 ragazzi, 231 dei quali fuggiti, 170 di questi sono afgani. L’assessore possiede anche un dato parziale più fresco: allo scorso 18 maggio i minori stranieri non accompagnati “rintracciati” erano 219, un trend dal quale è desumibile che le cifre del ’22 saranno bissate.
La sesta priorità del “cahier Tognolli” riguarda i casi di grave marginalità, dove si mescolano le difficoltà sociali, sanitarie, reddituali: gli uffici segnalano 124 situazioni da monitorare.