foto da Quotidiani locali
CASTEGGIO. Il re del thriller hollywoodiano e il vino d’Oltrepo. Sembra un binomio impossibile, eppure è reale il legame che unì Alfred Hitchcock e la cantina Frecciarossa di Casteggio, un amore a primo assaggio durato per decenni anche a un oceano di distanza.
Questa curiosa storia la racconta domenica alle 17 il Fai Giovani Oltrepo Pavese in un evento a cavallo tra cinema ed enogastronomia organizzato all’interno della stessa azienda vitivinicola.
Un tuffo nel passato
Lo spunto per la giornata viene da un episodio risalente a quasi un secolo fa, testimoniato da una dedica scritta di proprio pugno dal regista di “Psycho” e gelosamente custodita dalla famiglia Odero, ancora oggi proprietaria della tenuta di via Vigorelli.
«La storia comincia nel 1925 – racconta Valeria Radici Odero – durante la produzione del primissimo film da regista di Hitchcock, “Pleasure Garden - Il labirinto delle passioni”. Il regista, allora ventiseienne, girò alcune scene sul lago di Como all’Hotel Villa d’Este, dove ebbe modo di assaggiare un “La Vigne Blanche” di Tenuta Frecciarossa, prodotto all’epoca da mio nonno, Giorgio Odero. Il nonno, che aveva fondato la nostra cantina nel 1919, aveva studiato la vinificazione in Inghilterra e in Francia, ed era stato tra i primi in Italia a vendere il vino in bottiglia anziché in damigiana».
Ispirazioni esotiche
Quella particolare etichetta dal nome esotico (la scelta fu puro marketing, così che fosse più appetibile per il mercato internazionale) era per metà riesling renano e per metà pinot noir vinificato in bianco.
Il suo particolare gusto rimase così impresso a quello che sarebbe poi diventato uno dei cineasti più famosi al mondo che, dopo quel soggiorno italiano, Hitchcock se lo fece spedire più volte alla sua villa di Los Angeles, dove aveva creato un’immensa cantina costruita su misura in cui collezionava bottiglie provenienti da tutto il pianeta.
Emissari in visita
«A comprarlo – racconta Odero - arrivava a Casteggio, di tanto in tanto, qualche impiegato della Paramount di passaggio in Italia, a cui mio nonno confezionava personalmente il prezioso ordine in modo che arrivasse sano e salvo dall’altro lato del mondo».
Giorgio Odero ebbe poi modo di incontrare Hitchcock decenni dopo, negli anni Cinquanta, ancora al Villa D’Este, di cui il maestro era un assiduo frequentatore: «In quell’occasione – dice ancora Valeria Odero – il nonno ricevette sul retro di un menù un autografo con dedica che recita (in inglese, ovviamente) “In Italia il nostro primo vino del 1925 fu Frecciarossa “La Vigne” Bianco”. Quell’autografo è per noi importantissimo, e lo conserviamo con grande orgoglio sia perché testimonia la lunga storia della nostra azienda e sia perché Hitchcock era un vero intenditore, e aver soddisfatto il suo palato esigente è fonte di grande soddisfazione».
Domenica “Calici di suspence”, prenotazioni (ancora) aperte
L’evento “Calici di suspense: da Hitchcock al Pinot Nero”, organizzato dal Fai Giovani Oltrepo si svolge domenica alle 17 all’interno della Tenuta Frecciarossa di via Vigorelli 141 a Casteggio. «Il programma del pomeriggio – spiega Edoardo Vaccaroli – prevede un viaggio tra i capolavori del maestro della suspense e le produzioni di Frecciarossa, passando attraverso il rapporto di Hitchcock con il vino e con il cibo. A condurci in questo percorso sarà l’esperto Massimo Zanichelli: giornalista e storico dell’arte, si occupa di vino dagli anni Novanta e ha firmato a la rubrica sul vino del settimanale “L’Espresso” e la guida “I Vini d’Italia”. È stato anche professore di storia del cinema alla scuola civica Faruffini di Sesto San Giovanni, relatore di corsi di cinema presso il cinema Rondinella di Sesto San Giovanni e per i Corsi Corsari di Milano». Insieme all’esperto si scoprirà l’ossessione del regista britannico per il vino, che si ritrova anche nei suoi film: «Spesso – dice Vaccaroli - vino è inserito in momenti chiave della trama, come in “Champagne” o “L’ombra del dubbio”, o ancora “Nodo alla gola” dove i protagonisti organizzano un ricevimento e brindano su una cassa che nasconde il cadavere della vittima. E ancora, in “Notorious” con Ingrid Bergman e Cary Grant, lo Champagne francese è la copertura per il traffico di polvere d’uranio e l’elemento chiave per tutta la sequenza della festa caratterizzata da una suspense elettrizzante. Lo stesso Hitchcock, in quel film, compare bevendo una coppa di Champagne e dando idealmente il “via” a questa celebre sequenza». Al termine dell’incontro è prevista una degustazione guidata di alcuni vini della tenuta e un piccolo aperitivo finale. Il contributo di partecipazione è di 20 euro per gli iscritti Fai e 25 euro per i non iscritti. Per i giovani dai 18 ai 35 anni c’è la possibilità di iscriversi con la quota di benvenuto di 15 euro.
Prenotazioni obbligatorie sul sito www.faiprenotazioni.fondoambiente.it —
Serena Simula