TRIESTE In città i parcheggi mancano come il pane? Nel Polo intermodale annesso a Trieste Airport, intanto, centinaia di posti auto fanno gola come fossero brioche al burro. La soluzione, messa giù così, pare ovvia: «Se i turisti non hanno più parcheggi, che utilizzino quelli dell’aeroporto e poi vengano qui in treno». La penuria di posteggi a Trieste è ormai questione paradigmatica, senza stagioni né confini: tant’è che tocca appunto cercare soluzioni altrove, oltre Monfalcone.
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«L’infrastruttura c’è, usiamola», ha suggerito il presidente dell’aeroporto Antonio Marano, ieri, proprio su queste colonne: usiamola non solo per i voli, ma anche come infrastruttura di interscambio al servizio della città. In quel di Ronchi, del resto, ci sono 2.500 posteggi: i turisti in arrivo da Ovest potrebbero lasciare il proprio veicolo all’aeroporto, per poi raggiungere Trieste con uno dei 40 treni che di lì passano ogni giorno feriale, a fronte dei 35 nei festivi. Il tutto integrato, idealmente, da una tessera “all inclusive”, format Fvg card: parcheggio, trasporto pubblico, ingresso ai musei. Il nodo turisti si potrebbe sciogliere così: «A Trieste le infrastrutture non sembrano più sufficienti», ribadisce Marano, indicando la soluzione di Ronchi, dove appunto «l’infrastruttura c’è. Usiamola».
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Il sindaco Roberto Dipiazza, tuttavia, rimane scettico: «Così sarebbe come lasciare la macchina a Bergamo per visitare Milano». È pur vero che la «sua» città sta facendo fatica a reggere l’alta marea delle presenze: sulle Rive arriva una nave da una crociera un giorno sì e uno no. “Un’estate a Trieste, voglia di parcheggiare”, canterebbe Giuni Russo: file infinite di auto fuori dal Park San Giusto, code su code in attesa di entrare al Molo IV, che, rassicura però Dipiazza, «verrà ampliato, anche nella parte dietro».
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Il Silos? Li posto c’è, «ma i turisti non lo sanno: ora ci ho fatto mettere un cartello in inglese». Il primo cittadino, insomma, sarebbe per cercare una soluzione più vicina.
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La proposta di Marano rimane però invitante, tant’è che il capogruppo di At Riccardo Laterza ricorda che già lo scorso settembre aveva presentato una mozione a spingere perché il parcheggio dell’aeroporto fosse gratuito per chi usa il treno, «trasformando così l’infrastruttura in hub multimodale».
La soluzione potrebbe essere «strategica» anche per il capogruppo azzurro Alberto Polacco: «Il potenziale c’è, sicuramente». Senza però distogliere la mente dall’importante sfida dei parcheggi urbani: anche perché, fa notare il capogruppo di Fdi Marcelo Medau, questa soluzione «ci sta, ma è un po’ distante». Bergamo e Milano, insomma.
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Il presidente di Ttp Gianluca Madriz guarda ancora più in là, al 2025: Ronchi è «baricentro», l’intermodale può essere «game changing» anche in vista del binomio Gorizia - Nova Gorica capitale della Cultura europea. Il treno delle opportunità passa una volta sola: «Studiamo soluzioni a portata del turista».
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La card turistica? «Quella sì, che è interessante», lo ribadisce anche Sergio Emidio Bini: l’assessore regionale al Turismo è positivo al pacchetto tutto incluso. S’è visto con l’adunata degli Alpini: «Se al turista dai l’opportunità, il sistema premia». Nel merito dei trasporti, Bini rimanda alla collega Cristina Amirante, assessora alla Logistica. L’esponente meloniana a sua volta si dice aperta alla riflessione, anzi: «Ne avevo già parlato con il direttore dell’aeroporto e con il presidente» Massimiliano Fedriga: sostenibilità e intermodalità, puntare sul trasporto pubblico locale integrato con ciclabili, più collegamenti da e per Ronchi. Il dialogo tra Regione e Comune in questo è fondamentale, ma secondo il capogruppo dem Giovanni Barbo almeno «fin qui è mancato, troppe fasce orarie poco coperte»: l’idea è «suggestiva quanto utopistica».
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Una «boutade», rincara la pentastellata Alessandra Ricchetti, che «non tiene conto dell’inesistenza di un piano complessivo dei trasporti». Peraltro, «se si dovesse attuare, la cabinovia risulterebbe ancor più inutile»
