Dal reparto produttivo all’impianto di depurazione: sono sedici le sorgenti emissive individuate all’interno della cartiera dal Politecnico di Milano quali possibili responsabili delle puzze segnalate dai cittadini. È quanto emerge dalla relazione del sopralluogo effettuato il 1° giugno nello stabilimento dai quattro tecnici del Dipartimento di chimica, materiali e ingegneria chimica Giulio Natta, incaricato dal Comune per il monitoraggio degli odori con l’utilizzo di due nasi elettronici, che a giorni saranno installati a Colle Aperto, capaci di fornire in tempo reale informazioni sulla loro presenza e provenienza. Illustrata il 14 giugno ai residenti di Cittadella e Colle Aperto dall’assessore all’Ambiente Andrea Murari e dalla professoressa Laura Capelli del laboratorio Olfattometrico Natta, la campagna è ormai pronta a partire alla volta della prossima settimana dopo che questo lunedì e martedì sono stati effettuati i campionamenti necessari per l’“addestramento” dei nasi in corso in questi giorni. E durerà almeno 40 giorni. Intanto arriva una duplice “assoluzione” di Arpa per Pro-Gest: i rumori provenienti dalla cartiera sono sotto i limiti di legge e l’incendio del 19 maggio non ha avuto conseguenze significative sulla qualità dell’aria.
Murari: interventi finora inutili
Come dichiarato all’incontro pubblico dall’assessore Murari «la situazione degli odori nonostante gli interventi e le misurazioni della cartiera non si è risolta, anzi negli ultimi tempi è peggiorata e siamo qui per aggredire il problema: i nasi non smentiranno le segnalazione dei cittadini, daranno informazioni in più per capire come intervenire». Progettati per simulare l’olfatto umano, i nasi elettronici, ha quindi spiegato Capelli, «non fanno un’analisi chimica della miscela analizzata ma forniscono la sua impronta olfattiva e consentono di monitorare in continuo l’aria e fornire una risposta oggettiva sulle emissioni odorigene».
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Monitoraggio tutta l’estate
Dopo la falsa partenza del 2022 con il monitoraggio interrotto quasi subito a causa del blocco dell’attività della cartiera, con la ripresa della produzione nel 2023 sono riprese anche le segnalazioni dei cittadini: di qui la decisione del Comune di chiedere al Politecnico di riprendere le misurazioni in estate «che è tipicamente – ha spiegato ancora Capelli – il periodo più problematico per le elevate temperature che favoriscono la volatilità dei composti». L’obiettivo: «Oggettivare la percezione degli odori e quantificare l’impatto olfattivo in quanto il naso elettronico consente di rilevare la presenza di odori e riconoscerne la provenienza in maniera oggettiva e quantitativa».
Odori: le possibili 16 cause
Nella sua relazione post-sopralluogo, il Politecnico elenca le 16 potenziali emissioni odorigine nei diversi settori dello stabilimento sui quali i nasi si concentreranno. Nove quelle individuate nel settore produttivo: si va dal reparto di “spappolamento” della carta da riciclare che «può produrre emissioni fuggitive in virtù degli elevati volumi coinvolti» alle varie fasi del processo di produzione, le cui emissioni vengono convogliate in camini o sfiati, piuttosto che di inamidazione della carta. Sei quelle individuate nell’impianto di depurazione degli scarichi che tratta i reflui della produzione e le acque di processo: secondo i tecnici è possibile che all’interno della vasca da tremila metri cubi attualmente chiusa e dotata di sfiato «si verifichino condizioni che potrebbero portare alla formazione di composti odorigeni» così come nella vasca di equalizzazione (dove periodicamente viene inviato il refluo), piuttosto che nel serbatoio dove viene stoccato il refluo dell’impianto di desolforazione, che tratta il biogas prima del suo impiego nella centrale termoelettrica. Escluso che i cattivi odori possano invece provenire dalle nuove torri di raffreddamento dei reflui depurati o dal settore produzione di energia elettrica.
L’addestramento dei nasi
Concluso il sopralluogo e stilato l’elenco delle emissioni odorigene, il 12 e 13 giugno i tecnici del Politecnico hanno eseguito i campionamenti olfattometrici, insieme ai colleghi di un laboratorio incaricato da Pro-Gest, impiegati in questi giorni per l’addestramento dei nasi elettronici necessario prima dell’avvio della campagna. Vista la vicinanza con il confine dello stabilimento, anche lo scolmatore dell’impianto di depurazione civile è stato campionato in quanto «potenzialmente responsabile della presenza di odore». Una volta allenati a riconoscere gli odori prodotti dalla cartiera, i due nasi verranno installati a Colle Aperto. E al termine del monitoraggio «saremo in grado di identificare la categoria di sorgenti più problematiche per suggerire interventi mirati ed efficaci».
Arpa: rumori nei limiti di legge
È intanto arrivato il responso di Arpa sul presunto inquinamento acustico prodotto dalla cartiera dopo la segnalazione arrivata al Comune la scorsa estate dal comitato Cap46100. L’indagine fonometrica ha visto i tecnici eseguire cinque diversi sopralluoghi in quattro abitazioni private tra giugno 2022 e maggio di quest’anno, con prove diurne e notturne a finestre aperte. Conclusione: le emissioni sonore della cartiera sono sempre risultate inferiori ai limiti prescritti dalla normativa.
L’incendio del 19 maggio
Ed è ancora Arpa a comunicare agli enti che le centraline di rilevamento della qualità dell’aria situate in città non hanno registrato nelle giornate successive all’incendio del 19 maggio variazioni ad esso collegabili.