Vittorioso all’esordio su Alexander Bublik, Jannik Sinner si è guadagnato la sfida di venerdì contro Emil Ruusuvuori valida per un posto in semifinale. L’azzurro non ha mai perso contro Emil nei cinque precedenti ATP, nessuno però giocato sui prati. E proprio sull’erba di ‘s-Hertogenbosch, nel 2019, il non ancora dicottenne numero 219 del mondo faceva il suo esordio assoluto sulla superficie verde, superando le qualificazioni per poi arrendersi al cileno Jarry per 7-6 6-3. È da quel momento che parte il botta e risposta con l’atleta altoatesino pubblicata dal sito del Libema Open.
D: Bentornato Jannik! Sono cambiate tante cose dall’ultima volta che sei stato qua.
Sinner: “Certamente, nel 2019 non ero nemmeno sicuro di essere ammesso al torneo; era la prima volta per me sull’erba e non sapevo bene come muovermi. È stata una grande esperienza e il mio ricordo migliore sull’erba fino a quando non ho raggiunto i quarti di finale a Wimbledon l’anno scorso. Quella partita con Alcaraz insieme con la sconfitta in cinque set con Djokovic mi hanno dato molta fiducia in vista di questa stagione sull’erba”.
D: Il Libema Open rimanda a scenari vacanzieri, specialmente adesso che è arrivato il caldo. La parola vacanza a cosa ti fa pensare?
Sinner: “Per prima cosa mi fa pensare al ritorno a casa, in famiglia con gli amici, tra le mie montagne. Mi piace in quei frangenti riprendere le mie abitudini, come il calcio e il kart. Cerco di ritrovare lo Jannik di tutti i giorni, di rilassarmi mentalmente, presupposto fondamentale per una stagione tennistica da vivere al meglio”.
D. Al di fuori del tennis hai un talento nascosto?
Sinner: “Sul lavoro sono una persona molto seria, ma quando stacco… beh, fare scherzi mi riesce bene. So anche cucinare, con la pasta ci so fare; poi anche i dolci e altre cose magari meno indicate per un atleta”.
D. Di recente ti sei interessato anche di libri per bambini sul tennis e di diari scolastici. Come è andata?
Sinner: “Davvero molto bene. A Roma è stato splendido, abbiamo venduto tantissimo in breve tempo. Ce ne sono di diversi colori e dimensioni, tutto dipende dall’età dei bambini. Abbiamo cercato di favorire la possibilità di disegnare”.
D. Ci risulta che ti piace la velocità.
Sinner: “Sì, mi piace l’adrenalina che deriva dalla guida veloce, è una cosa che ho in comune con Hubert Hurkacz, da quando qualche mese fa abbiamo fatto un bel giro in macchina insieme a Monaco”.
D: Qual è la cosa più avventurosa che tu hai mai fatto?
Sinner: “A Cincinnati c’è un grande parco divertimenti a fianco dei campi dove si gioca il torneo. Ci sono delle montagne russe incredibili, per me è stata la prima volta, uno dei giorni più divertenti della mia vita. Ho avuto una gran paura ma nello stesso tempo volevo continuare a farlo. L’anno scorso ho fatto l’errore di andarci subito dopo una colazione molto veloce. Puoi immaginarti com’e andata: ho perso il mio incontro, pur avendo anche dei match point…”