Il 2 agosto chiude l’edicola di via Cavour, accanto al municipio. L’unica rimasta in centro dopo la chiusura, il 15 dicembre 2019, di quella di fronte alla chiesa di Santa Margherita, gestita per più di 30 anni da Noemi e Raffaella.
Il titolare, Luciano Battista, ha tentato invano di cederla. «È un anno che l’ho messa in vendita, non ho ricevuto nessuna proposta seria fra le poche arrivate» afferma l’edicolante «più qualcuno me la voleva pagare un po’ alla volta; addirittura una persona la comprava l’anno prossimo però chiedeva che restassi a gestirla io per 5 anni, finché lei non andava in pensione. Ma io ho già 67 anni e vorrei starmene tranquillo.
Un’altra persona l’avrebbe rilevata per il figlio ma mi ha chiesto di stare dietro al ragazzo un anno perché prendesse mano e poi l’avrebbe comprata.
E se non si trovasse bene? Chiedo il minimo per coprire le spese purché l’edicola resti aperta come servizio ai residenti, non voglio guadagnarci, ma neanche così. Allora ho deciso di sciogliere la società e chiudere».
Accantonati per un momento di amarezza e delusione, a Battista non resta che ironizzare.
«Una volta si potevano scaricare le colpe sul reddito di cittadinanza, ma ora lo hanno tolto» commenta «forse spaventa il detto che il mestiere non ha futuro. In realtà non si vive sui quotidiani, dove si prendono pochi centesimi a copia, ma su tutto il resto. Le riviste specializzate, i giochi dei bambini, le figurine, le raccolte del modellismo, le uscite settimanali di storia e architettura danno un buon margine di guadagno.
Bisogna accompagnare le vendite dei quotidiani con altre attività che comunque fanno parte delle edicole.
Non è un problema economico, io ci ho vissuto anni senza fare salti mortali. Il settore non è florido però ti permette di vivere decorosamente, ho sempre fatto le ferie e ho pure cambiato l’auto».
Allora cosa spaventa i giovani? «Penso alzarsi molto presto. Lo fanno anche migliaia di ragazzi che lavorano nei bar, ma lavorare in bar fa più chic. E poi il fatto che in edicola non si fa carriera.
Però non hai il padrone, rispondi solo a te stesso e si hanno molte occasioni di confronto e dialogo» conclude Battista. Dopo la chiusura due anni fa anche dell’edicola di Perarolo, restano attive quelle di via Garibaldi, via Bachelet e via Padova a Busa, di Peraga, di Pionca, di Codiverno.
