Se cerchi lavoro a Treviso puoi trovarlo. Quel che non trovi, il più delle volte, è una abitazione che ti permetta di accettare l’offerta evitando di consumare buona parte dello stipendio per pagare l’affitto. È un cane che si morde la coda e penalizza la città, e chi potrebbe trasferircisi, studenti come lavoratori.
Un problema che sta diventando cronico, tant’è che uno dei principali istituti cittadini, l’Israa, è stato costretto a rivedere la politica di gestione dei propri immobili per evitare di ritrovarsi senza personale nelle proprie case di riposo. Meglio entrate in meno, che senza lavoratori.
La situazione si è palesata in modo sempre più evidente da inizio 2023. Dovendo assumere personale di servizio, Israa si è trovata davanti cooperative in difficoltà, impossibilitate a finalizzare i contratti perchè i candidati, non trovando una casa dove vivere, rinunciavano.
Il Cda ha dovuto fare i conti in tasca ed ha preferito mettere a disposizione il proprio patrimonio, anziché metterlo a rendita. Si è deciso così di trasformare in foresteria una parte di Villa Calzavara, l’immobile sul Put che un tempo ospitava il centro anziani e che Israa aveva cercato di vendere più volte in passato (paradossalmente oggi sarebbe un momento propizio); l’appartamento in via delle Absidi, e altri spazi residenziali. Li ha inseriti nel contratto di servizio con la cooperativa che gestisce parte dei dipendenti, permettendo a questa di offrire lavoro e alloggio, ovviamente a prezzo forfettario ben diverso da quello di mercato.
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Una scelta meritoria dal punto di vista strategico e umano (evitava di ritrovarsi senza dipendenti e nel frattempo li aiutava), ma al contempo penalizzante per un bilancio in cui anche l’affitto di un bene – per non parlare della sua possibile vendita – contribuirebbe ad alleggerire i conti. Di certo una scelta obbligata per non ritrovarsi nella condizione di non trovare persone da impiegare a servizio degli oltre 700 ospiti delle strutture cittadine.
Il problema si era palesato mesi fa anche per quanti si erano interessati ai bandi di assunzione per medici o infermieri dell’Ulss2. Ragazzi e adulti arrivati spesso da fuori provincia con l’intenzione di trasferirsi qui per lavoro ma quasi “cacciati” dai prezzi delle locazioni. Unica alternativa la condivisione di stanze arrivate comunque a costare sopra i 400 euro, spese escluse. A decidere di intervenire per cercare di dare un’orizzonte risolutivo al problema sono stati di recente sei imprenditori trevigiani con l’agenzia Domus: hanno acquisito una villetta vicino al Ca’ Foncello e la trasformeranno in una palazzina uso foresteria: affitti brevi, non turistici, a prezzo “calmierato”. il progetto è al via.
