foto da Quotidiani locali
Alla vigilia della stagione appena conclusa qualcuno in società si lasciò prendere dall’ottimismo («ci divertiremo»), una previsione azzardata visto che la squadra era stata rivoltata come un calzino (superstite il solo Cortese) a monte di una dirigenza, se non alle prime armi, chiamata a sostituire la pesante eredità dell’epoca-Negri. Le scelte poi fatte nella costruzione del roster hanno tenuto conto soprattutto di un budget privo di un certo rilievo che ha generato una squadra dove non mancavano il talento e la fisicità ma che al contempo appariva sbilanciata (soprattutto nel reparto “lunghi”), fiduciosa che i numerosi giovani potessero diventare da subito protagonisti, e troppo discontinua. Già all’andata le sconfitte superavano nel numero le vittorie (7 a 6), peggio al ritorno (8 a 4) con un girone-salvezza acciuffato all’ultima giornata e con qualche pedina che nel frattempo era “emigrata”, soprattutto per scelte tecniche. Assenze bilanciate dai fondamentali arrivi di Sherrill e Iannuzzi. Nei playout con S.Severo per fortuna è venuto fuori lo spirito giusto per affrontare il dilemma “vivere o morire” grazie anche al carisma di coach Valli, richiamato a gestire le ultime fondamentali 5 partite dopo l’interregno di Zanco. Ecco le pagelle della stagione.
7,5 SHERRILL. Il suo arrivo all’ultima della regular season ha comportato un deciso cambio di passo grazie alle sue doti non solo di playmaker ma pure di realizzatore e di discreto difensore. Poche sono state le partite nella quali il nostro non ha brillato ma bisogna considerare che talvolta ci sono anche gli avversari capaci di operare contromosse molto appropriate.
7 ROSS. Pervaso da un carattere “fumantino” che talvolta ha penalizzato non solo lui ma pure l’intera squadra, tuttavia le sue doti tecniche non si discutono. Soprattutto nella cattura dei rimbalzi nelle due zone del campo e una discreta dote realizzativa lo hanno portato a diventare uno dei protagonisti della salvezza, soprattutto durante i playout.
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7 IANNUZZI. Per fortuna è tornato all’ovile proprio quando ci si è accorti che la squadra era alquanto deficitaria sotto le plance. D’altra parte le sue doti le avevamo ammirate già nella stagione precedente e in questa ha confermato tutto il suo valore, il suo spirito di sacrificio e la sua “presenza” sotto canestro. Comprensibile flessione nell’ultimo match dove la stanchezza si è fatta sentire
6,5 VERONESI. È stato preso per le sue doti realizzative (famosi i suoi 30 punti segnati contro di noi alla Grana Padana Arena quando indossava la casacca di Latina) ma a Mantova ha dovuto in parte “snaturarsi” in quanto coach Valli ha preteso che, viste le sue non indifferenti doti fisiche, curasse anche la fase difensiva. Ciò lo ha portato a un ulteriore affaticamento (troppi falli) a discapito della continuità anche se alla fine il suo campionato è risultato più che sufficiente.
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6,5 CALZAVARA. È stata la più bella sorpresa della stagione, un ragazzo (21 anni) proveniente dalla B che fin da subito ha lasciato intravedere la sua classe, confermata sia nella regular season sia nelle due fasi successive. Ha impressionato soprattutto la sua disinvoltura e la sua duttilità nel ricoprire i ruoli offensivi. Non ha nascosto di voler un domani giocare nella sua Varese. Nel frattempo cerchiamo di tenercelo stretto.
6 CORTESE. L’esperienza e il talento non mancano per il nostro capitano. Quello che lo hanno condizionato sono state prima di tutto l’età (viaggia verso i 38 anni), qualche acciacco di troppo, la poca propensione a difendere e un impiego abbastanza limitato in partita. Va comunque lodato per l’impegno e per un contributo offensivo a volte determinante come in occasione del girone salvezza e dei playout
6 CRICONIA. Altro giovane che si è messo in mostra per la sua utilità. Seconda linea, certo, ma impiegato con pochi minutaggi sia a livello di regia che come guardia, si è distinto soprattutto per le sue doti di buonissimo difensore. Con il ritorno poi di coach Valli è stato “promosso” nello starting e lui lo ha ripagato alla grande. Da protagonista nei playout ha pagato il suo encomiabile sforzo nell’ultimo match.
5 JANELIDZE. Fisico ed esperienza non mancano vista la sua carriera che lo ha portato a giocare in diverse realtà nostrane. Gli hanno fatto difetto però una costante mancanza di combattività, fasi di gioco con un contributo pressoché assente, specialmente in attacco. Sporadiche prestazioni degne di nota che si contano sulle dita di una mano.
7 MILES. Si è distinto per le sue doti di realizzatore anche se, effettivamente, il ruolo di playmaker gli andava stretto. Discreto difensore (terzo nella classifica del girone nella regular season in fatto di palle recuperate), ha patito un grosso problema alle anche proprio verso la fine della stagione regolare. In conflitto con la società per la sua gestione, ha preferito andarsene sbattendo la porta.
5,5 PALERMO. Il suo campionato e’ stato prima di tutto condizionato da un pregresso infortunio che gli ha fatto saltare tutta la preparazione e le prime tre partite ufficiali. In seguito ha interpretato il suo ruolo di play a fasi alterne, il più delle volte insufficienti. Non confermato dopo le prime due gare del girone di ritorno ha dapprima avviato un contenzioso con la società per poi accasarsi in serie B a San Vendemiano.
4 THIOUNE. Avrebbe dovuto assumere il ruolo di “centro” titolare ma, vista la sua giovane età e la sua inesperienza, ha fatto molta fatica a raggiungere un livello sufficiente di competitività nonostante ragguardevoli doti fisiche e un’ottima scuola (l’Academy della Stella Azzurra Roma). Non confermato all’inizio del girone di ritorno si è poi accasato a Chieti.
4 MORGILLO. Proprio per ovviare alla mancanza di un “centro” decente si è puntato su questo ragazzo, dotato di discrete doti fisiche. Anche il suo percorso si è rivelato insufficiente con pochissime partite degne di nota e le altre con minutaggi insignificanti. Non confermato prima dell’arrivo di Iannuzzi, ha destato un certo scalpore il fatto che in seguito lo abbia richiesto addirittura una squadra che puntava in alto, Cantù.
7 COACH VALLI. Sostituito “per motivi familiari” alla fine di un girone di andata altalenante, dove ci si è resi conto delle difficoltà dovute in gran parte alla sua incrollabile fiducia in Thioune, ha accettato di tornare ad affrontare “l’ora più buia” e lo ha fatto grazie al suo carisma, alla sua capacità di infondere alla squadra la serenità necessaria in queste circostanze e alla sua conoscenza di come si interpretano questo tipo particolare di partite.
7 COACH ZANCO. Da preparatissimo assistente di coach Valli gli è stata affidata la conduzione tecnica in prima persona, in un periodo particolarmente delicato nella gestione di una squadra alla deriva che nel frattempo aveva perso pezzi di roster a fronte di nuovi arrivi. Vista la sua totale inesperienza a vivere situazioni delicatissime come le ultime si è preferito richiamare coach Valli che peraltro lui ha pubblicamente ringraziato.