foto da Quotidiani locali
La linea ferroviaria Mestre-Adria verrà chiusa per lavori nei due tratti da Mestre a Piove di Sacco dal 10 luglio all’8 settembre e poi da Piove ad Adria dall’8 settembre a fine 2023 (22 dicembre).
Si tratta fa sapere l’ingegner Antonio Coccato direttore di Sistemi Territoriali di lavori che sono necessari per l’elettrificazione della linea che ora è elettrificata solo nel tratto che va da Mestre a Mira Buse.
«Per compiere questi lavori - illustra il direttore – sono previsti investimenti per 40 milioni di euro e ora i cantieri devono partire. Quest’anno puntiamo a compiere la maggior parte degli interventi».
Non è escluso però che i cantieri e altri lavori saranno programmati nel 2024, senza però comportare una nuova chiusura della linea il prossimo anno. I servizi sospesi verranno sostituiti da delle corse di bus le cui fermate coincideranno quasi sempre con le stazioni dei treni della linea, anche se in qualche caso 2 fermate saranno soppresse con l’arrivo dei bus: una delle due a Cavarzere e quella di Campolongo Maggiore. Ma ecco nel dettaglio cosa succederà.
«Dal 26 giugno al 14 luglio - dice Coccato - sarà chiusa la linea che da Piove porta ad Adria per sistemazione dei binari. Dal 10 luglio all’8 settembre sarà chiusa anche la tratta che da Mestre porta a Piove di Sacco passando per la Riviera del Brenta (le fermate di: Oriago Porta Ovest , Oriago, Mira Buse , Sambruson, Calcroci, Prozzolo, Campagna Lupia , Bojon e Campolongo).
Qui partiranno i lavori di elettrificazione della linea con la collocazione dei pali e fondazioni da Mira Buse a Piove. Per una settimana lavorativa da lunedì 10 luglio al venerdì 14 luglio tutta la linea sarà chiusa completamente».
Se l’8 settembre il tratto fra Piove e Mestre sarà riaperto, sarà chiuso invece dallo stesso giorno quello che va da Piove di Sacco ad Adria fino al 22 dicembre , anche in questo caso per i lavori legati all’elettrificazione della linea.
«Abbiamo concentrato i lavori in estate fra Piove e Adria perché è la tratta più utilizzata dai pendolari – conclude Coccato – comprendiamo i disagi che purtroppo saranno inevitabili ma i lavori sono necessari». — Alessandro Abbadir
