LUBIANA A più di un anno dalle elezioni politiche, il governo sloveno ha sottoscritto l’accordo con i deputati delle due minoranze etniche, quella italiana e quella ungherese, che quindi appoggiano ufficialmente l’esecutivo guidato dal premier Robert Golob. «C’è stato molto coordinamento, ma abbiamo raggiunto con successo un accordo», ha commentato Felice Žiža, deputato in rappresentanza della comunità nazionale italiana, dopo aver firmato il documento sulla cooperazione con l'attuale governo. «Per la conservazione e lo sviluppo delle comunità nazionali e dei nostri diritti, è molto importante che i punti dell'accordo siano concreti», ha aggiunto Žiža puntualizzando che «sfortunatamente c'è ancora un divario tra la regolamentazione costituzionale e giuridica slovena relativa alle minoranze, che è anche la migliore in Europa, e la sua attuazione. Tuttavia, credo che con questo accordo abbiamo ridotto questo divario e miglioreremo la situazione di entrambe le comunità nazionali».
Tra i punti del programma adottati, Žiža ha evidenziato l'impegno, assunto durante il precedente governo, di non ridurre il numero di giornalisti nel programma italiano del Centro regionale di Rtv Koper-Capodistria, avvenuto dopo il 2010, quando hanno perso un quarto di tutti i giornalisti. «Abbiamo anche concordato - ha ancora dichiarato Ziža - cosa per noi molto importante, che l'impegno, che nasce dal Memorandum di Londra del 1954, di istituire un fondo per finanziare la base economica sia della comunità nazionale italiana in Slovenia che della comunità nazionale slovena in Italia, sarà finalmente realizzato». I restanti accordi riguardano il settore dell'istruzione, l'implementazione dell'uso della lingua nella sfera pubblica, il finanziamento di attività culturali e simili.
In realtà questo fondo, che darebbe risorse aggiuntive al budget già previsto dei due Stati per le minoranze sul proprio territorio, è lo stesso di cui godono già gli ungheresi grazie ai patti bilaterali sottoscritti da Lubiana e Budapest. Il fondo prevede ulteriori finanziamenti, da parte italiana, della minoranza slovena e - da parte della Slovenia - della minoranza italiana. Per essere operativo in calce all’accordo ci deve essere oltre alla firma del premier Golob quella del primo ministro italiano Giorgia Meloni e, come annotato da fonti diplomatiche, né questo governo italiano, ma neppure il precedente guidato da Draghi, sarebbe propenso a sottoscrivere.
«Innanzitutto l’accordo con il governo sloveno del deputato italiano della minoranza deve essere un atto pubblico», ha precisato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. «Per il resto - ha aggiunto - non posso che esprimere soddisfazione per qualsiasi normativa che vada a implementare l’identità, l’educazione, la cultura e la lingua della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia perché non dobbiamo mai perdere d’occhio la nostra unitarietà giuridicamente definita». «È importante - ha concluso Tremul - che i governi si impegnino nei confronti delle comunità nazionali delle minoranze per sostenerle e svilupparle in maniera organica, sia con specifici accordi tra il governo e i rappresentanti delle rispettive minoranze, sia, come ha fatto la Croazia, con una vera e propria pianificazione dei fondi per l’intero mandato di governo».
