La frase esatta pronunciata dal premier, ieri sera, a Catania, è questa qui: “La lotta all’evasione fiscale si fa dove sta davvero l’evasione, non sul piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato”, aveva detto il premier nel comizio di chiusura a sostegno del candidato a sindaco Enrico Trantino. Una frase finita nel mirino di Laura Boldrini, in cerca di gloria sulla scìa della Meloni.
Nel pomeriggio, al festival dell’Economia, Giorgia Meloni aveva invece spiegato la riforma in cantiere: “La riforma del fisco è strategica, è una riforma che serve all’Italia”, per poi chiarire: “Sulla lotta all’evasione fiscale noi non vogliamo gettare la spugna, abbiamo assunto 3.900 nuovi funzionari per l’Agenzia delle Entrate, così come siamo stati i primi a prevedere una norma contro le aziende apri e chiudi”.
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“Ma finora la lotta all’evasione è stata più simile a una caccia al gettito”, mentre “penso che si deve andare a combattere l’evasione sulla grande evasione: penso alle frodi sull’Iva, penso allo Stato che patteggia miliardi di euro chiedendo il rientro di milioni, con una disponibilità che non dimostra, ad esempio, coi piccoli commercianti”. Ecco il punto: accanirsi sull’evasione del piccolo commerciante e non sui grandi evasori è un atteggiamento che ricorda una mentalità mafiosa da parte dello Stato. Ma qualcuno fa finta di non capire…
“Ci può sempre essere qualche politico in cerca di ribalta e di facile consenso che definisce le tasse ‘pizzo di Stato’. Ma che lo faccia la presidente del Consiglio di un Paese affetto da diffusa evasione fiscale è qualcosa di veramente incredibile. Una figura che oggi rappresenta proprio lo Stato, come può equiparare lo Stato alla mafia?”, scrive su twitter la deputata del Pd, Laura Boldrini. Un tentativo di emergere dall’oblìo politico, quello della Boldrini, su un tema che si presta a facili strumentalizzazioni. “Ma sì, Meloni: le persone non devono pagare ‘il pizzo di Stato’. Chiudiamo gli ospedali, le scuole, le università, gli uffici pubblici, il Parlamento, le questure, le prefetture, le caserme, le carceri. Chiudiamo tutto, così lo Stato il pizzo non lo chiede più. Ma davvero pensa che in questo modo gli elettori di Fratelli d’Italia, i ‘patrioti’, saranno felici e contenti?”, conclude.
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