Inizia con la scritta “stop alla guerra” che corre sugli schermi in decine di lingue diverse il concerto del ritorno di Biagio Antonacci a Mantova, questa sera (11 maggio) alla Grana Padano Arena. Quindi è subito ritmo. Sulle note di uno dei brani più amati, “Convivendo”, parte l’abbraccio collettivo largo tanto quanto quattromila persone.
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Il cantautore di “Iris” e “Liberatemi” ha scelto una scenografia speciale, con il palco aperto sui quattro lati e posizionato al centro della platea, circondato dal pubblico. Biagio si muove costantemente da un lato all’altro per non lasciare indietro nessuno, guardare negli occhi i fan. È il suo modo di colmare i tre anni e mezzo di solitudine lontano dalle scene live. «Funziona solo se stiamo insieme», fa gridare più volte al pubblico. «Ci siamo mancati, ci siamo desiderati», dice prima di iniziare a intonare “Quanto tempo e ancora” in italiano e spagnolo. Si avvicina il più possibile alle prime file. Stringe le mani. Accetta una rosa, un cartello, un cuore rosso. Il ritmo si alza con “Non è mai stato facile”.
Di Mantova, dove si è esibito più volte, ha ricordi nitidi. «La prima volta è stata tanti anni fa - ci ha raccontato quando lo abbiamo intervistato alcuni giorni fa - erano i tempi in cui facevo ospitate nelle discoteche. Sono arrivato di notte, dormivo fuori città perché costava di meno. Sono andato a fare un giro in centro, era tardi e non c'era nessuno. Quando sono arrivato in Piazza Sordello è stato stupore».
