PORCIA. Tutto si poteva pensare, dalla crisi del settore automobilistico all’ondata di rincari, dalle difficoltà di approvvigionamento delle auto a quelle di reperimento del personale, tranne che a far chiudere i battenti al Garage Venezia potesse essere il mancato rispetto della normativa antincendio.
Invece, alla base del provvedimento di sospensione della licenza emesso dal Comune di Porcia, dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco di Pordenone, c’è proprio il mancato rinnovo del certificato, e più in generale della normativa di settore.E con la sicurezza non si scherza.
Il Garage Venezia, a Porcia, ha quasi sessant’anni ed è lo storico quartier generale di Mario Ruoso, uno degli imprenditori che ha scritto la storia del Friuli occidentale.
Appassionato di ballo e di rally (è stato un pilota di assoluto valore), collezionista di auto storiche, tra cui una Fiat 2.800 fabbricata in tre soli esemplari nel 1934, in servizio alla Casa Reale, Ruoso, oltre a dar vita al Garage Venezia, è anche il padre di una seconda creatura, Telepordenone. A 84 primavere continua a seguire in prima persona il progetto editoriale. E poi, negli anni, ha sviluppato un considerevole patrimonio immobiliare, dalle proprietà a Piancavallo a quella del palazzo in corso Garibaldi dove sorgeva la prima officina Zanussi. Oggi il suo gruppo ha oltre 20 dipendenti.
Ma è intorno al mondo dell’auto, dal rally alle compravendite, che l’attività di Ruoso si è sviluppata ed è cresciuta negli anni. Ora l’intoppo. Ai vigili del fuoco, che hanno effettuato una verifica nella sede di via del Porto, è risultato che il certificato antincendio della struttura non sia a norma dal 2001. Ma perché questa situazione emerge solo ora? L’attività di Ruoso non è fra quelle che vanno controllate annualmente dai vigili del fuoco, ma può rientrare in controlli a campione. Salvo che gli uomini del 115 non vi incappino per un episodio che richieda la loro presenza o a seguito di un esposto.
Di certo le verifiche hanno fatto emergere l’irregolarità e ora, non avendo tenuto in vita e rinnovato il certificato originario, Ruoso dovrà adeguarsi non alle norme dell’epoca, ma a quelle di oggi. Morale della favola: oltre 100 mila euro per vasche in pressione e altri adempimenti necessari a poter presentare al Comune il nullaosta firmato dai vigili e quindi riaprire.
Il sindaco Marco Sartini non ha potuto che applicare la legge, una volta ricevuto il rapporto dei vigili del fuoco. Ha già parlato con Ruoso, che ieri sera, al Messaggero Veneto, ha riferito: «Non è mio compito controllare le scadenze dei certificati antincendio, è un lavoro da segretaria... Ma non voglio fare polemiche. Posso dire solo che riaprirò e supererò anche questa». —