I dati della cassa integrazione del mese di febbraio 2023 segnano una netta e forte inversione rispetto a febbraio del 2019 prima della pandemia.
A febbraio del 2023 le ore complessive di cassa sono state 464.805 contro quelle del 2019 che furono 178.860, con un aumento del 160%. Nello spaccato delle diverse casse risulta che la cassa ordinaria è aumentata dell’ 802% passando da 51.495 del 2019 alle 464.350 dello stesso periodo del 2023. Il che si traduce che nel 2023 la cassa ordinaria è aumentata di 9 volte rispetto al 2019. La cassa in deroga è stata utilizzata molto poco 455 ore, mentre la cassa integrazione straordinaria non è stata minimante utilizzata nel corso del 2023.
«I dati - commenta Dino Perboni, segretario generale della Cisl Asse del Po - indicano un ricorso alla cassa integrazione ordinaria in crescita rispetto al periodo pre Covid (cioè risptto al 2019). Il ricorso alla cassa ordinaria è dovuto, certamente all’incremento del costo dell’energia e delle materie prime, e dai pesanti ritardi negli approvvigionamenti; dall’altro lato il forte ricorso alla cassa integrazione è causata da un rallentamento generale dell’economia a seguito delle politiche monetarie poste in campo dalle banche centrali per raffreddare l’aumento dell’inflazione».
Nei prossimi mesi si dovrà verificare se il rallentamento dell’inflazione, sia sui beni di consumo che di produzione, produrrà una decelerazione dell’economia senza bloccarla e farla proseguire con un’inflazione progressivamente sterilizzata dal costo delle materie energetiche importate.
« Certamente - conclude Perboni - si deve proseguire con i progetti previsti dal Pnrr sia per l’implementazione delle energie alternative, la digitalizzazione, e l’ammodernamento delle infrastrutture materiali, ma anche come propulsore anticiclico per stimolare la crescita e lo sviluppo».