Anche la Provincia di Mantova ricorre contro l’insediamento di una discarica di car fluff a Sorgà, comune della provincia di Verona al confine con il Mantovano. Un impianto che sorge su un’area di 115mila metri quadrati per lo stoccaggio di 950mila tonnellate di materiale (150mila tonnellate all’anno). L’ente di Palazzo di Bagno ha già disposto di costituirsi nel ricorso al Tar del Veneto come già proposto dal Comune di Sorgà e dai Comuni mantovani di Castel d’Ario, Castelbelforte e San Giorgio Bigarello, incaricando la propria avvocatura.
In sostanza si chiede l’annullamento, previa sospensiva, del decreto del direttore dell’Area tutela e sicurezza del territorio della Regione Veneto, che di fatto autorizza il “Progetto di discarica in conto proprio per rifiuti speciali non pericolosi in località De Morta del Comune di Sorgà in provincia di Verona - Sottocategoria discariche di rifiuti inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile”. La discarica oggetto del contenzioso verrebbe realizzata al confine con la Provincia di Mantova, a una distanza di 170 metri dal comune di Castel d’Ario e di 280 metri dal comune di San Giorgio Bigarello, nonché molto vicino ai comuni di Villimpenta e di Castelbelforte. Il presidente, Carlo Bottani, ha dato mandato all’avvocatura dell’ente di proporre anche un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro gli atti che autorizzano la realizzazione della discarica. «La Provincia di Mantova - sottolinea il suo vice presidente, Massimiliano Gazzani - ha partecipato al procedimento amministrativo, rappresentando a più riprese, nelle diverse fasi e in relazione ai progressivi sviluppi progettuali, le gravi criticità e i potenziali rilevanti impatti negativi derivanti dalla realizzazione dell’opera sotto il profilo geologico, idrogeologico, sanitario, viabilistico, acustico, nonché rispetto all’agricoltura locale, esprimendo motivato parere negativo al rilascio di autorizzazione».