“Una cosa fuori luogo ed esagerata”, che è andata “oltre”. Federico “Osho” Palmaroli giudica così la vignetta di Natangelo pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano nella quale Arianna Meloni, sorella del premier e moglie del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, è ritratta a letto con un uomo di colore. “Io ho sempre detto che esiste il diritto di satira e la satira deve essere lasciata libera di agire senza paletti, che peraltro non sono mai obiettivi, ma in questo caso si è esagerato”, ha commentato Palmaroli.
“A me Natangelo piace, è un bravo ragazzo, ma a differenza di altre occasioni non me la sento di difenderlo, è andato troppo oltre e doveva essere stoppato”, ha aggiunto l’autore delle Più belle frasi di Osho, intervistato dall’Adnkronos. “Natangelo – ha ribadito Palmaroli – è bravo, ma stavolta ha fatto un’allusione molto grave, entrando in una dinamica coniugale, e alludendo ad un tradimento extraconiugale. Mi è sembrata una cosa fuori luogo ed esagerata. Sinceramente capisco l’orientamento di un giornale, ma se l’avessi fatta io sul Tempo contro uno di sinistra non me l’avrebbero fatta passare”. Anche perché, spiega il vignettista romano, “si sarebbe potuto limitare, se proprio la voleva fare, a mettere una donna qualsiasi con un uomo nero qualsiasi, per far capire il concetto. Così è andato oltre. La cattiveria si presuppone che si possa evitare, e questa mi è sembrata un po’ troppo cattiva”.
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“Capisco la reazione di Giorgia Meloni, perché lei sente il peso del coinvolgimento dei suoi familiari”, ha poi detto Palmaroli, che non ha mai nascosto la sua amicizia con il premier. “Io faccio un lavoro diverso, non disegno ma utilizzo delle foto, e con le immagini reali sarebbe ancora più brutto, ma l’ho fatto comunque sempre immaginando dialoghi del quotidiano di vita vissuta. Una cosa simile non me la sarei mai sentita. Nemmeno – ha ironizzato “Osho” – per Di Maio”.
L'articolo Federico “Osho” Palmaroli: “La vignetta su Arianna Meloni? Una cattiveria fuori luogo, andava stoppata” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.
