foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Spazio alla tradizione: dopo il piccone demolitore abbattutosi sulla fu sala Tripcovich, sarà ancora “Ghiaie Ponterosso”, domiciliata a San Vito al Tagliamento, incaricata di radere al suolo l’ex piscina terapeutica Acquamarina in Sacchetta. Il colpo di grazia al rudere avverrà in raggruppamento temporaneo con la triestina Rosso.
Il responso nella tarda mattinata del 19 aprile, dopo che alla scadenza del 18 aprile (75° anniversario della vittoria democristiana sul Fronte popolare) al responsabile di gare & appalti comunali Riccardo Vatta erano pervenute 4 offerte, rispetto ai 7 inviti formulati nel contesto della procedura negoziata senza bando, una modalità che va di moda per risparmiare tempo.
Sul tappeto verde municipale a fronte di un quadro economico di 800.000 euro frutto di regionale contributo, sui lavori demolitori affluivano 500.000 euro. La classifica delle proponenti ha visto prevalere l’abbinata pordenonese-triestina con un ribasso del 20%, al secondo posto “Gesteco” di Povoletto con un ribasso del 15,6%, terzo un altro pordenonese “Moretto Giuseppe” con il 14,5%, quarta e ultima “Natison scavi” di San Giovanni al Natisone con uno “sconto” pari al 13,7%.
Nell’illustrare i risultati dello scrutinio, Vatta spiegava che la palla sarebbe ora passata al dirigente dell’Edilizia scolatico-sportiva, Luigi Fantini, che provvederà nel giro di una settimana all’aggiudicazione provvisoria. Poi - come già anticipato nell’articolo del 6 aprile - scatteranno i 35 giorni di stop in attesa di verificare la presentazione di eventuali ricorsi.
Se ciò non accadrà, ai primi di giugno Fantini potrà consegnare il cantiere all’asse Ghiaie Ponterosso & Rosso, che ha a disposizione 60 giorni per eliminare i poveri resti di Acquamarina dal terreno demaniale in Sacchetta, ove lo sfortunato impianto, sorto dalla generosità della Fondazione CrTrieste, venne prematuramente meno il 29 luglio 2019. E per fortuna che la piscina era chiusa per manutenzioni, perché sgomenta l’idea che potesse essere aperta e frequentata.
Per farla breve, in settembre, se non interverranno fatti straordinari (ordigni bellici, archeologia, ecc.), nascerà un nuovo piazzale calvo, simil largo città di Santos. Dopodiché alla pars destruens dovrebbe seguire quella extruens: il Comune dispone di 4,6 milioni di euro racimolati tra sostanze proprie, statali, regionali. Ma al momento non risultano progetti, anche perché non è chiaro se il Municipio vorrà ribadire la futura costruzione su un terreno non di sua proprietà o se valuterà altre ipotesi. Da tempo sembra obliata la prospettiva ex Ford alle spalle del centro congressi in Porto vecchio, per la quale si era mossa la Icop di Petrucco.