UDINE. Se la pista imboccata dalla polizia è quella giusta, il killer del clochard udinese Luca Tisi, assassinato sabato 15 aprile all’alba in una galleria nei pressi di piazzale Osoppo, potrebbe avere le ore contate.
Il cerchio investigativo, infatti, si sta stringendo attorno a una persona. Anche se gli inquirenti lasciano aperti anche gli altri possibili scenari che si sono andati delineando in questi giorni grazie a centinaia di accertamenti effettuati in tutta la città, tra perquisizioni, ricerche e sequestri.
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Stando alle primissime indicazioni, si potrebbe trattare – il condizionale è d’obbligo – di un uomo piuttosto giovane che abita in città e che in passato ha avuto ben poco, se non nulla, a che fare con le forze dell’ordine.
Un individuo che era in bicicletta e che, in un orario considerato compatibile con quello in cui è stato commesso il delitto, è stato inquadrato mentre si allontanava dalla galleria dell’ex cinema Capitol da una telecamera montata sul palazzo.
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Un “occhio elettronico” che avrebbe ripreso, di sguincio, anche un pezzetto di strada. Grazie a un lavoro certosino, setacciando anche altri sistemi di videosorveglianza presenti del quartiere, gli uomini della Squadra mobile – che stanno lavorando sotto la guida del vice dirigente Ferdinando Valvano e con il coordinamento del sostituto procuratore Lucia Terzariol – hanno ritrovato quello stesso ciclista anche in altre inquadrature.
E così, al termine dell’ennesimo confronto, è stata possibile anche l’identificazione di una persona che, da quanto si è potuto apprendere, può essere definita un insospettabile.
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Ma questo è considerato, al momento, solo un punto di partenza per ulteriori approfondimenti, in quanto le domande a cui dare una risposta sono ancora tante.
C’è una connessione tra questa persona e il senzatetto 58enne che da anni viveva nella galleria tra via Ermes di Colloredo, viale Volontari della Libertà e via San Daniele? E, se sì, di che genere? In sostanza, il possibile movente è ancora un mistero.
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Le indagini procedono a ritmo serrato e, su tali attività, il riserbo è massimo. Il capo della Procura udinese, Massimo Lia, martedì 18 si è limitato a confermare che l’autopsia sul corpo di Tisi non è stata ancora effettuata e che proseguono le ricerche dell’arma del delitto.
«Stiamo verificando inoltre – ha spiegato – che tipo di relazione ci sia tra il delitto e il cric per auto ritrovato nella roggia». In questo senso, sono attese risposte più puntuali dall’autopsia che potrebbe stabilire se le lesioni rilevate sul corpo di Tisi (decine di coltellate, almeno una trentina e colpi alla testa con un corpo contundente, colpi così forti da provocare una frattura) sono compatibili con la forma di tale strumento che i vigili hanno recuperato lungo la roggia di viale Volontari dopo ore di ricerche.
L’impegno dei pompieri ha consentito agli investigatori di repertare anche scarpe da ginnastica e un borsello. Ed è sotto sequestro anche la somma di denaro, oltre duemila euro, che è stata trovata addosso al 58enne.
