PORDENONE. È stato catturato a Durazzo, su mandato d’arresto europeo spiccato dal procuratore capo di Pordenone, Raffaele Tito: dovrà scontare undici anni di reclusione per i maltrattamenti commessi nei confronti della moglie e delle figlie e per violenza sessuale nei confronti della consorte.
Un 45enne albanese, di cui omettiamo le generalità a tutela delle persone offese, è stato arrestato lo scorso 6 aprile ed è in attesa di estradizione. Sono stati i carabinieri a localizzarlo a Durazzo, anche con indagini tecniche.
Con l’ex moglie non ha più contatti. La sentenza di condanna, emessa dal tribunale collegiale, presieduto da Eugenio Pergola, il 21 ottobre dell’anno scorso, è diventata definitiva a gennaio.
Nell’ottobre 2020 il pm aveva chiesto la misura cautelare dell’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare. Dopo il rigetto del gip era stato il tribunale del riesame, adito dal pm, ad applicare la misura nel novembre 2020.
La procura ha ricostruito le vessazioni subite dalla moglie e dalle figlie minori per tredici anni: minacce e mortificazioni psicologiche, tanto che le bimbe si nascondevano per la paura nell’armadio, estenuanti interrogatori, insulti, scenate, appostamenti, botte alla consorte.
La donna si era rifugiata infine con le figlie in un alloggio messo a disposizione dal centro antiviolenza di Voce donna, dal 19 novembre 2019 fino al giugno 2020, quando il marito era rientrato in Albania. —
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