Il calcio del Friuli Venezia Giulia perde uno dei suoi campioni storici più noti. Enore Boscolo è mancato venerdì mattina: avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 18 luglio.
Per i più giovani il suo nome può dire poco, in realtà stiamo parlando di uno degli ex calciatori udinesi più conosciuti.
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Le sue prime squadre erano state quelle del Pradamano e del Codroipo dove l’aveva portato uno zio: è stato uno dei calciatori più giovani ( 17 anni 2 mesi e 27 giorni) a esordire con l’Udinese. Indossò la maglia bianconera per tre stagione dal ’46 al ’49 raccogliendo 35 presenze e nove gol.
Ala rapida, scattante e con un buon fiuto del gol, fu ceduto alla Triestina perché l’allenatore di allora Aldo Olivieri voleva in squadra solo professionisti.
Boscolo, che frequentava il liceo, non aveva alcuna intenzione di rinunciare agli studi.
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Arrivato a Trieste, Nereo Rocco disse: «Cossa i me gà mandà? Un sacheto de ossi?». Pesava sessanta chili scarsi Boscolo, ma conquisterà la fiducia del paron che qualche anno dopo lo vorrà al Padova.
Alla Triestina farà il suo esordio in A il 4 dicembre del ’49 segnando una doppietta al Torino. Il primo sarà il gol più veloce della storia nel massimo campionato degli alabardati dove giocò 117 gare segnando 37 reti tanto da ricevere una chiamata nella nazionale B.
Le sue successive tappe sono Torino, Roma e Vicenza. In giallorosso raccoglierà solo 7 presenze segnando però il gol decisivo nella vittoria per 2-1 a San Siro contro l’Inter.
Al rientro nella capitale alla stazione Termini quando vide un migliaio di persone festanti pensò: «Quanta gente per la Lollobrigida».
L’attrice era sul treno, ma quei mille tifosi erano ad accogliere la squadra e soprattutto lui che venne portato in trionfo.
Il momento più alto della sua carriera lo vivrà al Padova. Rocco, per costruire quella che sarebbe diventata la squadra rivelazione conquistando il terzo posto nel campionato ’57-’58 dietro Juventus e Fiorentina, si ricordò di quel “sacheto de ossi” che aveva avuto a Trieste.
L’Appiani quella stagione sarebbe stato un fortino inespugnabile. In tre anni 50 presenze e 8 gol, di cui due da ex nella vittoria sulla Roma. Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Azzini, Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari, Boscolo l’undici titolare che a Padova ripetono ancora oggi a mo’ di cantilena come gli interisti con la squadra allenata da Herrera (Sarti, Burgnich, Facchetti...) o gli juventini con l’undici di Trapattoni (Zoff, Gentile, Cabrini...).
L’ultimo anno della sua carriera (’59-’60) Boscolo lo giocherà in serie B a Taranto dove inciderà poco (8 gettoni e 0 reti). Complessivamente ha giocato in serie A 227 incontri segnando 54 reti, 40 in B (32 con l’Udinese con 4 gol) e 3 in C sempre in bianconero. Una presenza nella nazionale B e una nell’Under 21.
Rientrato a Udine aveva portato avanti l’azienda di famiglia al mercato ortofrutticolo. Lascia le due figlie Marinella e Cristina, mentre la moglie Elisa era scomparsa qualche anno fa.
I funerali saranno celebrati lunedì alle 10.30 nella chiesa di San Giorgio in via Grazzano a Udine. Mandi Enore.