MONFALCONE. «È come se avessi ritrovato un figlio», aveva detto Stefano Zoff a febbraio dopo essere tornato in possesso della cintura da campione del mondo Wba dei pesi leggeri vinta nel 1999 e scomparsa oltre dieci anni fa in circostanze mai chiarite dopo un evento in Slovenia. Finita in chissà quale umida cantina, quella cintura aveva bisogno di un restauro.
L’intervento di recupero è stato completato e venerdì 14 aprile il trofeo iridato è tornato definitivamente in possesso del pugile monfalconese. «Ho ritirato la cintura e sono felicissimo: mi sembra d’aver riportato a casa un figlio», sottolinea il “Pirata”, rimarcando il rapporto speciale che ogni atleta ha con la propria cintura. Per conquistarla sono necessari tanto sudore e molto sangue e per quanto si sia determinati, non è nemmeno detto che si possa arrivare all’obiettivo finale. Lui c’era riuscito, ma quel premio pensava ormai d’averlo perso per sempre così adesso il “Pirata” non riesce a trattenere la felicità: «Sono di nuovo campione del mondo, perché ho la mia cintura. Il caso è chiuso».
«È come nuova - assicura Zoff -: sta bene in piedi e ora starà al sicuro al suo posto. Di certo non la presterò più a nessuno. La metterò in bella mostra insieme alle tre cinture da campione europeo. Prima mancava qualcosa, non si poteva».
A riportare a nuova vita la cintura Wba è stato il restauratore udinese Walter Perizzo. A mettere in contatto lui e Zoff è stato Gianfranco Fierro: «Dopo aver letto l’articolo in cui si raccontava del ritrovamento della cintura e della necessità di sistemarla ho subito pensato che Walter fosse la persona giusta e avevo ragione. La ha sistemata e oggi gliela ha riconsegnata come se fosse nuova».
Dopo oltre dieci anni la vicenda è arrivata al suo epilogo. Ed è un lieto fine. A riconsegnarla al 57enne pugile monfalconese è stato il collega di Lucinico Paolo Vidoz. Oggi ristoratore, The Gladiator la custodiva ormai da un anno, ignorando però l’identità del suo legittimo proprietario. Nelle mani di Vidoz era arrivata per puro caso. A portargliela era stato un cliente del suo agriturismo. Lì per lì Paolone non ci aveva fatto molto caso e dopo aver ringraziato per il regalo, aveva lasciato la cintura nella custodia nera in cui era contenuta. Poi, a gennaio, approfittando del periodo di chiusura del locale sullo stradone della Mainizza, Vidoz aveva deciso di riallestire la sala da pranzo appendendo nuovi oggetti alle pareti e al soffitto. Tra questi aveva pensato di esporre quella cintura che gli avevano portato, ma prima di metterla tra i cimeli del locale, l’aveva fotografata e aveva postato l’immagine sui suoi profili social, dove “papà” Zoff l’aveva vista e riconosciuta. E aveva quindi scritto all’amico reclamandola.
Vidoz non ci aveva pensato un secondo e aveva invitato Zoff al locale per restituirgliela. Così a inizio febbraio i due si sono incontrati e come nelle migliori tradizioni, la storia si è chiusa con il lieto fine. «Pensavo fosse una cintura di un qualche titolo internazionale organizzato chissà quando, ma appena Stefano mi ha chiamato, ho guardato meglio e mi sono reso conto che era la sua cintura da campione mondiale Wba e gliela ho subito restituita», aveva raccontato Vidoz nell’occasione.
Zoff si era ormai messo il cuore in pace. «Ho sempre pensato che chi l’aveva presa, l’avesse messa da qualche parte in bella vista per farsi vanto di avere una cintura da campione del mondo e non che finisse per oltre dieci anni a girare per cantine e a rovinarsi», aveva sottolineato il legittimo proprietario che aveva poi lanciato un appello affinché qualcuno la restaurasse e la facesse diventare come nuova. A quell’appello aveva appunto risposto Fierro e il resto è storia. Rimane solo un mistero: non è chiaro come la cintura Wba sia scomparsa e dove sia rimasta fino a quando lo scorso anno è arrivata nelle mani di Vidoz. Su questo non ci sono certezze e come aveva detto nei mesi scorsi lo stesso Zoff non è nemmeno necessario saperlo. Ciò che conta è che la cintura sia tornata nelle mani del Pirata e che possa “brillare” nella bacheca dei suoi trofei. —
