Prima si raccomanda con il giornalista – “Se in copertina fanno un titolo politico mi butto giù dal ponte” – poi Nanni Moretti cede alla tentazione e si lancia nella propaganda più banale: “Ho votato Schlein perché è di sinistra, sul governo Meloni i giudizi sono peggio dei pregiudizi”. E meno male che al “Venerdì” di Repubblica, questa settimana in edicola, voleva parlare solo di cinema, di cultura, del suo ultimo film. Che parla, guarda caso, di politica, del comunismo crollato… Proprio non ce la fa, Moretti, reduce dal clamoroso flop del film “Tre piani”, ben al di sotto di qualsiasi aspettativa al botteghino.
“Naturalmente c’è molta politica in quasi tutto il cinema di Moretti, e moltissima in questo film: non potrebbe essere altrimenti, si chiama Il sol dell’avvenire, parla (anche) del comunismo e del suo sprofondo, di Stalin e di Trotsky, e il protagonista (lui) è un regista che, ai tempi nostri, sta girando un film sui fatti di Ungheria….”, scrive Repubblica. E Moretti non teme un altro flop, lui è oltre….
“Io ho un cinema, so bene quanto il pubblico si stia riducendo, si andava al cinema una o due volte a settimana, ora poche volte all’anno, è una situazione nuova, pesante. Ma io continuo a far finta di niente...”. E anche gli spettatori, a quanto pare. “Mi identifico totalmente nel protagonista del mio film, Giovanni, quando dice quella frase, vi metterete a piangere quando capirete cosa avete combinato. È proprio una mia frase”, racconta Moretti. “. E la politica? “Sono stato un trotskista non dogmatico, stavo in un gruppo attorno alla rivista Soviet, con Paolo Flores d’Arcais. Nei cortei, all’epoca, c’era spesso il ritrattone di Stalin, io nel film ci ho messo quello di Trotsky, per la serie: se avesse vinto lui… Spesso mi sono chiesto, molto ingenuamente, perché nel ’56 il Pci non prese posizione contro i carri armati sovietici. Un giorno, nel 2010, filmando tutto, intervistai Pietro Ingrao. E glielo chiesi. Lui mi rispose, guardandomi negli occhi: non era possibile…”.
“Ho votato per la Schlein, contro il luogo comune sbagliato che fosse “troppo di sinistra”. Senza ricordare che dieci–quindici anni fa tanti amministratori sono stati eletti essendo a sinistra del Pd, Doria a Genova, Pisapia a Milano, Vendola in Puglia, Zedda a Cagliari.
Incredibile come alle volte quella che viene chiamata narrazione non si deposita nella memoria. Eppure è successo pochi anni fa. Devi essere credibile, tanti elettori del Pd, tra cui io, hanno avuto per anni tanta pazienza e ora si sentono un poco meno lontani da chi dovrebbe rappresentarli”, spiega poi Nanni Moretti. E il governo Meloni? Ci è arrivato anche Moretti: il comunismo è fallito. “Il Pci doveva bloccare i carrarmati in Ungheria”. E il governo Meloni? “Avevo un pregiudizio. Ora il giudizio è peggiore del pregiudizio”. E meno male che non voleva parlare di politica..
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