TRIESTE. Se il colle di San Giusto vuole essere il biglietto da visita per il turista e l’osservatorio strategico dal punto di vista archeologico-architettonico -storico-panoramico per il viaggiatore, bisogna che sia degno di questa missione, perchè oggi l’aspetto lascia francamente desiderare.
La giunta comunale ha deliberato, su proposta dell’assessore Sandra Savino e controfirma del dirigente Gustavo Zandanel, un programma di interventi riqualificativi che si protrarrà per un biennio tra il 2023 e la fine del ’24, parzialmente preannunciati in gennaio. L’operazione, avviata nell’autunno 2020, è finanziata da un milione e 820 mila euro, provenienti dall’imposta di soggiorno (300.000) e da un contributo regionale (1.520.000). Il progetto, al primo stadio della fattibilità tecnico-economica, è il frutto della collaborazione tra gli architetti Francesco Costa e Tiziano Maitan, entrambi di Portogruaro, e il collega triestino Giorgio Penco.
Adesso si passerà alle fasi definitivo-esecutiva, gara d’appalto ecc., per cui il restyling dell’acropoli non avverrà certo domani. Una condizione molto importante per lo svolgimento e la durata dei lavori riguarda i sondaggi archeologici, perchè la zona è definita ad “alto rischio” dalla competente Soprintendenza, che di recente ha scavato davanti al ricreatorio “Toti” rinvenendo rilevanti tracce protostoriche. Palazzo Economo attende che il Comune provveda ad alcuni scavi “d’assaggio” davanti al Propileo contenuto nel campanile della Cattedrale.
Il recupero funzionale e culturale dell’arce si svilupperà lungo 4-5 fasi, focalizzate sul piazzaledi San Giusto e sulla malconcia Alabarda floreale tra Scala dei giganti e Montuzza. Rientrano nel perimetro riqualificativo via Capitolina e via San Giusto, cioè i percorsi di ingresso e di uscita nella sommità del Colle. La relazione generale, nel prospettare alcune ipotesi di intervento, si concentra su quella che sarà la soluzione definitiva, con queste direttrici di azione. Pavimentazione in pietra arenaria dell’intera area a esclusione di via San Giusto il cui destino resta l’asfalto. La demarcazione tra piazza pedonale e via San Giusto riguarderà listature in pietra chiara tipo Istria e dissuasori. La sosta dell’autobus è spostata vicino al ricreatorio “Toti”, mentre i pullman turistici avranno una sosta temporanea lungo via San Giusto lato chiesa.
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I chioschi, vecchio problema nella riorganizzazione degli spazi sul Colle, saranno trasferiti nello slargo dove è situata l’uscita dell’ascensore che fa la spola con il parking San Giusto, ascensore che sarà ingentilito con una copertura pagata da Interparking. I parcheggi per disabili sono posizionati in via San Giusto all’altezza di via del Castello (dove c’era il distretto militare). Stazionarie le soste a pagamento. Andranno infine definiti attraversamenti pedonali e aree di scavo archeologico. In realtà questo è il primo atto della valorizzazione del Colle, sulla quale sono in previsione altri due milioni di investimenti da effettuarsi dopo il ’24.
